- Domani si riunisce la BCE, diversi i nodi da sciogliere per l'istituto di Francoforte per decidere se allargare il PEPP;
- Secondo gli analisti di BofA la BCE prenderà tempo e il mercato potrà risentirne;
- L'Euro ha superato quota 1,12 sul Dollaro americano e domani potrebbe consacrare un rally.
Prevarranno i falchi o le colombe? E' questa probabilmente la principale questione che anima il dibattito tra gli operatori di mercato nell'attesissima riunione mensile di domani della BCE. Il nocciolo fondamentale della vicenda riguarda soprattutto la decisione del Board della Banca Centrale Europea di levare il velo sui titoli "fallen angels" inserendoli definitivamente nel PEPP allargato. E aumentando, in questo modo, la potenza di fuoco del programma. L'Eurotower però ancora una volta si trova a doversi districare tra due fuochi: da una parte uno shock economico di dimensioni immani che rende quasi spuntato da solo persino il bazooka del Recovery Fund e dall'altro la spina nel fianco della Bundesbank che potrebbe da un momento all'altro far venir meno il suo supporto dopo la decisione della Corte Costituzionale tedesca
BofA: aspettative dei mercati troppo alte
Sulle possibili tendenze della BCE si è espressa Bank of America. Secondo la banca d'affari statunitense il mercato si aspetta una BCE particolarmente aggressiva, per questo potrebbe rimanere deluso. E' vero che, puntualizzano gli esperti, probabilmente domani Francoforte aumenterà di 300-400 miliardi il PEPP e di 120 miliardi l'Asset Purchase Programm (APP). Però è anche vero che per il momento difficilmente Lagarde agirà come Powell, reinvestendo illimitatamente i titoli che giungono a scadenza o quantomeno fino a quando durerà la crisi.
Per questa ragione gli analisti di BofA ritengono che la Banca Centrale Europea starà in attesa di vedere come si evolveranno alcune situazioni. In primis riguardo l'entrata in vigore del Recovery Fund. Il 17 e il 18 giugno i Capi di Stato e di Governo dell'Eurozona dovranno dipanare tutte le divisioni interne sull'attuazione del piano; tutto lascia pensare, quindi, che non prima del 2021 arriverebbero soldi effettivi agli Stati colpiti dalla pandemia. In secondo luogo con riferimento alla Bundesbank. Ci sarà da capire se la Banca Centrale tedesca potrà o meno far parte del PSPP a seguito della sentenza di Karlsruhe.
In definitiva esisterebbero buone possibilità che la BCE entro settembre aumenti il PEPP mantenendo la stessa linea fino al 2021 quando sarà affiancata dal Recovery Fund. In tutto questo sarà molto importante il discorso di Lagarde in conferenza stampa, se e come intende reinvestire i titoli del PEPP e se è previsto un piano B qualora la Bu.Ba dovesse defilarsi.
PEPP: cosa ha fatto la BCE fino a questo momento
L'istituto guidato da Christine Lagarde ha pubblicato i dati riguardo gli acquisti effettuati sinora nell'ambito del programma. Da quando il PEPP è nato, nei primi due mesi il totale dei titoli di Stato acquistati ammonta a 186,6 miliardi, di cui 40 miliardi in BTP (37,36 miliardi + 2,85 miliardi del QE2 standard) pari al 21,64% del totale. Una cifra quella dei nostri titoli seconda però a quella dei Bund tedeschi (46,74 miliardi) e davanti a quella dei titoli francesi (23,57 miliardi) e spagnoli (22,39 miliardi).
Secondo BofA, la quota di BTP italiani è destinata a salire in ragione del fatto che la BCE avrà in futuro un occhio di riguardo nei confronti di quei Paesi maggiormente bisognosi, come più volte la stessa ha assicurato. Anche in questo caso le parole della numero uno dell'Eurotower davanti ai giornalisti renderanno chiarezza delle intenzioni in tal senso dell'Istituto Centrale.
Come reagiranno i mercati?
In questi giorni nei mercati azionari aleggia un certo ottimismo. Lo scudo della BCE e la fiducia che l'Europa abbia dato finalmente un cambio di marcia hanno fatto salire le quotazioni un pò in tutte le Borse europee. Anche oggi le Piazze finanziarie di Milano, Francoforte e Parigi fanno segnare sostenuti rialzi. Lo spread BTP/Bund tedeschi si mantiene stabilmente sotto quota 200 punti, soglia psicologica tenuta sotto controllo dagli investitori.
A questo proposito gli analisti di BofA si mantengono lunghi sulle scadenze a 2, 5 e 10 anni contando sul fatto che la BCE non farà mancare il sostegno sui nostri titoli. Nel mercato Forex l'Euro continua la sua cavalcata decisa superando di slancio quota 1,12 in rapporto al Dollaro americano. Dal picco della pandemia la moneta unica ha guadagnato il 6%.
BofA però rimane ribassista sull'Euro perché prima dell'arrivo di un vaccino la ripresa economica sarebbe debole e lenta. Inoltre la Casa d'Affari prevede che i rischi legati al negoziato UE sul Recovery Fund siano persistenti e questo potrebbe essere incorporato dal mercato che vedrebbe penalizzata la valuta del vecchio continente.