Sono due i grandi appuntamenti in calendario la prossima settimana. Come ogni primo venerdì del mese sono in agenda i numeri sul mercato del lavoro statunitense e, in un momento in cui il contesto macroeconomico della prima economia inizia a mostrare qualche crepa e la nuova amministrazione procede con i tagli dei dipendenti pubblici, i dati sembrerebbero destinati a sorprendere.
Ma la prossima sarà anche l’ottava del meeting della BCE. Recentemente si è molto parlato delle dichiarazioni rese da Isabel Schnabel nel corso di un’intervista. Nel rimarcare che quello attuale è un contesto particolarmente incerto, il membro del Consiglio esecutivo della BCE ha detto che non è possibile proseguire con tagli precauzionali dei tassi.
BCE: il senso delle dichiarazioni di Isabel Schnabel
Per il meeting in calendario giovedì 6 marzo, gli analisti sono concordi nel pronosticare una nuova riduzione del costo del denaro di 25 punti base. Quale è stato allora il senso delle frasi pronunciate da Isabel Schnabel?
È probabile che le sue parole vadano interpretate come un messaggio per gli altri membri del board: i falchi sono vivi e vegeti e non sono più disponibili a dare carta bianca. In particolare, ad essere influenzato potrebbe essere l’outlook dell’istituto con sede a Francoforte.
Nel comunicato emesso dalla BCE al termine del meeting di fine gennaio le condizioni di finanziamento sono state definite “rigide” e la politica monetaria “restrittiva”. Nelle attuali condizioni, è probabile che giovedì assisteremo ad un cambio di “wording” da parte della BCE con l’eliminazione di uno o di entrambi questi aggettivi.
A “sorreggere” le prospettive future dell’Eurotower dovrebbe continuare ad essere la dipendenza dai dati, un concetto che lascia ampio spazio all’interpretazione.
Riunione BCE: riduzione del bilancio è restrittiva
Per Carsten Brzeski di ING, la BCE taglierà il costo del denaro anche alla luce del fatto che il bilancio della BCE è diminuito di quasi il 30% negli ultimi due anni, aggiungendo ulteriore restrizione alla politica monetaria. “Questa restrizione è ciò che la BCE intende alleviare, sostenendo una maggioranza per il taglio dei tassi la prossima settimana”. Con questa misura, il saggio di riferimento, al 2,5%, si attesterebbe all'estremità superiore dell'intervallo di tassi di interesse neutrali.
Per quanto riguarda le stime economiche, Brzeski si attende una conferma delle previsioni di inflazione ma una riduzione di quelle di crescita per quest'anno. A dicembre, lo staff della BCE ha previsto una crescita del PIL all'1,1% per il 2025 e all'1,4% per il 2026, con un'inflazione al 2,1% nel 2025 e all'1,9%. “Gli aspetti chiave da tenere d'occhio nelle previsioni - rileva l’esperto - includono le prospettive generali di inflazione e se la BCE riconosce le debolezze strutturali dell'economia dell'Eurozona o se continua a ritardare le aspettative di ripresa”.