Il rilascio del modello di intelligenza artificiale della start-up cinese DeepSeek alla fine della scorsa settimana ha creato scompiglio tra gli investitori a Wall Street, che in apertura di questa ottava hanno tempestato di vendite le azioni delle Big Tech.
L'app AI (Artificial Intelligence) dell'azienda è in grado di ottenere le stesse performance dei chatbot di OpenAI e Meta Platforms, con la differenza che è in grado di farlo senza l'utilizzo degli ultimissimi chip di Nvidia. Questo potrebbe rivoluzionare letteralmente tutto il mondo della nuova tecnologia, colpendo le grandi aziende tecnologiche americane che vi hanno investito miliardi di dollari.
Ma chi è e cosa fa realmente DeepSeek? E perché il suo modello AI ha seminato il panico nella Borsa americana? Di seguito cercheremo di saperne di più e di capire soprattutto quale minaccia l'azienda cinese potrà rappresentare per gli Stati Uniti e le sue aziende.
DeepSeek: chi è e cosa fa
DeepSeek è una start-up cinese fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, n.1 di High-Flyer, un hedge fund quantitativo basato sull'AI. Ingegnere elettronico e dell'informazione, Liang, classe 1985, ha creato l'azienda con un capitale sociale di 1,4 milioni di dollari, circondandosi di giovani neolaureati delle migliori università cinesi. A suo avviso, l'innovazione non deriva necessariamente da più investimenti, altrimenti tutte le grandi aziende si farebbero carico di essa.
La caratteristica distintiva di DeepSeek è che sviluppa modelli di intelligenza artificiale open-source, ovvero permette agli sviluppatori di ispezionare e migliorare il software. La sua app si differenzia da ChatGPT di OpenAI per il fatto che articola il suo ragionamento prima di fornire la risposta a una richiesta. L'azienda ha dichiarato che il modello in versione R1 offre le stesse prestazioni del modello più avanzato del chatbot della start-up americana, ma con costi più bassi in quanto richiede una quantità di chip inferiore. Dal punto di vista tecnico, R1 è addirittura migliore dei rivali in diversi aspetti, tipo AIME 2024 per le attività matematiche, MMLU per la cultura generale e AlpacaEval 2.0 per le prestazioni di domande e risposte.
DeepSeek ha attirato l'attenzione sin da subito, ma a novembre ha dato sfoggio del suo modello R1 progettato per imitare il pensiero umano. La sua app chatbot mobile, insieme all'interfaccia web, è diventata famosa in tutto il mondo e ad oggi è stata scaricata 1,6 milioni di volte, classificandosi al primo posto negli app store per iPhone in Australia, Canada, Cina, Singapore, Stati Uniti e Regno Unito (dati del market tracker App Figures fino al 25 gennaio).
DeepSeek: perché fa tremare Wall Street
Ma perché DeepSeek ha mandato nel panico gli investitori di Wall Street? L'azienda cinese al momento non ha dettagliato completamente il costo dell'addestramento e dello sviluppo dei modelli AI. Tuttavia, ha fatto sapere che il costo è solo una frazione di quello sostenuto dalle rivali americane, me le performance sono le stesse. DeepSeek avrebbe speso appena poco più di 5 milioni di dollari per la produzione e l'energia.
Tutto quanto induce automaticamente a cinque riflessioni. In primo luogo, le spese miliardarie da parte delle Big Tech USA come Microsoft, Alphabet e Meta Platforms per i loro modelli di intelligenza artificiale potrebbero essere inutili e poco redditizie, se è possibile ottenere gli stessi risultati con un esborso molto più contenuto. Questo aspetto è particolarmente importante perché gli investitori sono impazienti di vedere il ritorno in termini di crescita di ricavi e utili dagli esosi impegni finanziari.
In secondo luogo, gli sforzi degli Stati Uniti di mettere fuori gioco la Cina nel progresso tecnologico, impedendo alle aziende americane di fornire chip AI di fascia alta alle aziende cinesi, potrebbero risultare vani.
In terzo luogo, una società come Nvidia, che produce buona parte del fatturato in Cina, rischia di subire un contraccolpo importante sul business a causa di un calo della domanda dei suoi processori.
In quarto luogo, l'irruzione di DeepSeek potrebbe incenerire la convinzione diffusa che il futuro dell'intelligenza artificiale richiederà una quantità sempre crescente di potenza ed energia per svilupparsi.
Per ultimo, ma solo in ordine di comparizione, il successo della start-up made in Cina potrebbe spingere OpenAI e altri fornitori statunitensi ad abbassare i prezzi per mantenere il loro vantaggio. Questo significa la fine della loro capacità di determinazione dei prezzi, con i profitti che potrebbero risentirne.
I punti deboli
La speranza delle Big Tech americane in questo momento sta nei difetti di DeepSeek. Quali sono? Innanzitutto, come per tutti i modelli AI cinesi, è imposta la censura su argomenti ritenuti sensibili in Cina, tipo le domande sulle proteste di piazza Tiananmen del 1989 o sulle questioni geopolitiche che interessano Taiwan, o ancora sul presidente Xi Jinping.
In secondo luogo, bisognerà verificare l'infrastruttura cloud dell'azienda, una volta che l'app è diventata così popolare. Il 27 gennaio la piattaforma ha già subito una interruzione, la più lunga negli ultimi 90 giorni, e la cosa potrebbe ripresentarsi sovente via via che il traffico di utenti cresce.
Secondo alcuni analisti, è praticamente impossibile replicare un'app come quella di OpenAI con un investimento di appena 5 milioni di dollari, a meno che questa cifra non escluda altri costi della ricerca e degli esperimenti precedenti per portare la tecnologia dove è oggi. Mentre altri ipotizzano che, nonostante sia riuscita a duplicare gli ultimi sviluppi statunitensi, DeepSeek avrà molte difficoltà a proseguire.