Le politiche monetarie delle Banche centrali non faranno collassare l'economia globale che, anzi, nei prossimi anni crescerà in maniera sana. Questa la previsione lanciata da Steven Wieting, Chief investment strategist e Chief economist di Citi Global Wealth, secondo cui gli aumenti dei tassi di interesse che si sono visti in questi anni hanno trovato un'economia straordinariamente resiliente.
In particolare, ciò è avvenuto negli Stati Uniti, dove la recessione è stata evitata e il mercato del lavoro continua a essere in grande salute mostrando numeri inaspettati. "Abbiamo avuto uno shock enorme: una pandemia, un crollo. Non abbiamo avuto bisogno di due recessioni per risolvere il problema dell'inflazione", ha affermato Wieting.
Economia globale: ecco perché ci sarà una crescita sana
L'inflazione americana in un anno e mezzo è calata notevolmente, passando dal 9,1% del picco di giugno 2022 al 3,4% del mese di dicembre. Nel frattempo la crescita è rallentata ma l'economia si è tenuta ben lontana dai venti recessivi, il che ha avuto un effetto molto positivo sull'economia globale.
Questa settimana saranno rilasciati due dati molto importanti negli Stati Uniti, relativi al
PIL del quarto trimestre 2023 e all'
inflazione PCE (Personal Consumption Expenditures) di dicembre. Secondo le aspettative degli analisti, il dato di giovedì sulla crescita USA dovrebbe attestarsi al 2% su base annua, segnando il tasso più lento dal secondo trimestre 2022 e un calo vistoso in confronto al 4,9% del terzo trimestre 2023. Venerdì verrà inoltre pubblicato l'
indice dei prezzi di spesa per i consumi, un parametro particolarmente seguito dalla
Federal Reserve nelle decisioni di politica monetaria: il dato è stimato stabile al 2,6% annuo (atteso un rallentamento dal 3,2 al 3% per il dato "core").
Il rallentamento della crescita economica può essere visto in chiave positiva, secondo Wieting, in quanto porterebbe a "un periodo di crescita più sano per il prossimo anno". Pertanto, la Fed potrà iniziare a tagliare i tassi di interesse senza avere di fronte una situazione tracollante, ma anzi trovandosi ad operare in un contesto di atterraggio morbido dell'economia.
Lo strategist di Citi sottolinea come non si abbiano in questo momento segnali di "un vero surriscaldamento, ma si avvertono solo gli effetti di un eccesso di stimolo fiscale del governo americano legato alla ripresa dalla pandemia". L'ambiente però oggi è diverso rispetto a quello pandemico, osserva Wieting. "Gli sconvolgimenti nella domanda e nell'offerta, la spesa dei consumatori che sale o scende del 30% tra beni e servizi, durante la pandemia, oggi non sono riproposti", ha detto.