L'intelligenza artificiale da circa un anno e mezzo sta dominando le scene spingendo in alto le quotazioni delle società maggiormente in prima linea nello sviluppo di questa nuova tecnologia. Microsoft, Alphabet, Meta Platforms e soprattutto Nvidia hanno ottenuto ritorni importanti in termini di ricavi e utili, che si sono riflessi nelle valutazioni azionarie a Wall Street.
Nell'ultima trimestrale Microsoft e Alphabet hanno registrato un incremento considerevole delle entrate nel cloud, unità aziendale che viaggia a braccetto con l'AI (Artificial Intelligence) generativa. Meta Platforms è rimasta un pelino indietro in termini di monetizzazione della tecnologia, per quanto quest'ultima abbia contribuito a un maggior coinvolgimento degli utenti nei social network e a un miglioramento nel targeting delle inserzioni. Nvidia presenterà i conti relativi al primo trimestre il 22 maggio e, dopo una sfilza di trimestrali sbalorditive, anche stavolta le aspettative sono alte.
Intelligenza artificiale: ma quanto costa?
Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale non è del tutto indolore, nel senso che le grandi aziende tecnologiche hanno dovuto effettuare investimenti imponenti.
Microsoft ha dichiarato di aver speso in conto capitale nell'ultimo trimestre ben 14 miliardi di dollari e si aspetta un aumento dei costi per tutta l'infrastruttura. Se si fa il paragone rispetto al primo trimestre del 2023, si ha un aumento della spesa AI del 79%.
Alphabet non è stata da meno. Nel primo quarto dell'anno in corso ha investito 12 miliardi di dollari, segnando un incremento su base annua del 91%, mentre le aspettative per il resto dell'anno sono per un ammontare della stessa spesa almeno pari al livello del trimestre scorso.
Meta ha segnalato investimenti aggressivi sul fronte dell'intelligenza artificiale che si collocano per il 2024 tra i 35 ed i 40 miliardi di dollari, ossia del 42% in più su base annua nella fascia alta dell'intervallo. Proprio queste stime particolarmente spregiudicate hanno messo un po' di ansia agli investitori, che dopo la pubblicazione dei conti hanno preso a vendere le azioni in Borsa.
Perché l'AI costa così tanto
Ci sono tre motivi principali per cui le spese per l'intelligenza artificiale sono così corpose.
Il primo attiene al fatto che i modelli AI stanno diventando sempre più grandi e quindi costosi da sviluppare. Tali modelli sono alimentati da una quantità enorme di dati, tra cui articoli, commenti, testi e quant'altro possa arricchire la conoscenza su un argomento. Ciò serve per ottenere le risposte richieste attraverso i prodotti AI, come i chatbot. L'acquisizione di dati in misura sempre maggiore richiede una potenza di calcolo più elevata e un addestramento più sofisticato dei sistemi AI.
Perché ciò accada è necessario dotarsi di chip all'avanguardia. L'addestramento viene effettuato affidandosi alle GPU (unità di elaborazione grafica) che sono in grado di elaborare grandi quantità di informazioni a una velocità fulminea. Questi chip, realizzati principalmente da Nvidia, costano tantissimo. Basti pensare che il chip grafico H100 di ultima generazione di Nvidia viene venduto per circa 30.000 dollari e una società come Meta conta di acquistarne entro la fine del 2024 circa 350 mila unità. Alcune aziende prendono i semiconduttori a noleggio, ma il costo è comunque pesante. Infatti, l'H100 di Nvidia è affittato a 100 dollari l'ora.
Il secondo motivo dell'elevato costo dell'intelligenza artificiale riguarda i centri di elaborazione dati. Le grandi aziende hanno bisogno di strutture che contengono hard disk, processori, sistemi di raffreddamento, apparecchiature elettriche e generatori di backup per gestire l'imponente quantità di dati raccolti. L'espansione dei data center segue ovviamente l'aumento progressivo dei servizi digitali che comprendono tra l'altro i video in streaming, i dati aziendali e i feed dei social media.
Il terzo motivo allude ai costi delle licenze degli editori. OpenAI ha speso milioni di dollari per ottenere in licenza l'utilizzo di dati dal gruppo editoriale tedesco Axel Springer SE, mentre ha tenuto colloqui per la licenza dei contenuti con Time, CNN e Fox News. Anche Google è stata molto attiva su questo versante, avendo stretto un accordo da 60 milioni di dollari per l'utilizzo dei dati del social media Reddit.