La settimana che ci siamo lasciati alle spalle ha messo sotto pressione i mercati finanziari, sia in Europa che negli Stati Uniti. In particolare, i risultati delle trimestrali hanno fornito alcuni segnali per certi versi inquietanti.
Uno è che il settore del lusso sta soffrendo terribilmente il calo della domanda cinese. Come è emerso dai dati trimestrali, colossi come LVMH, Remy Cointreau, Burberry Group e Hugo Boss hanno subito grosse turbolenze in Borsa con il crollo delle vendite in Cina.
Un altro segnale è che l'intelligenza artificiale forse non sarà la bambagia diffusa che tutti speravano. La trimestrale di Alphabet ha rilevato che le spese sono enormi e il ritorno finora non è tangibile nei conti aziendali.
Un terzo aspetto che è emerso la settimana scorsa è la crisi delle auto elettriche. Tesla ha riportato un crollo preoccupante delle vendite e una contrazione dei margini al di là delle attese. Tra l'altro non ha dato indicazioni sull'auto a guida autonoma che in questo momento poteva essere la panacea di tutti i mali. Tutto quanto lascia pensare che per il momento saranno tempi duri e non solo per il colosso automobilistico americano, ma anche per le altre aziende del settore, in un contesto in cui la concorrenza è spietata e i veicoli cinesi a basso costo stanno prendendo il sopravvento.
Ma in generale è tutto il comparto tecnologico che comincia a imbarcare acqua, al punto che il mercato pensa a monetizzare i guadagni ottenuti dalla corsa straripante delle Big Tech che hanno proiettato fin qui gli indici di Wall Street a varcare continuamente la soglia dei massimi storici.
Mercati finanziari: ecco gli eventi clou
Quella che si è appena aperta sarà un'altra settimana di fuoco, densa di appuntamenti in grado di spostare le quotazioni sui mercati finanziari. Ci sono almeno quattro eventi che vale la pena di segnalare e sui quali gli investitori presteranno la massima attenzione. Vediamoli di seguito.
La riunione della Fed
L'appuntamento clou è senz'altro la due giorni del
meeting della Federal Reserve, al termine del quale la Banca centrale americana comunicherà le decisioni sui tassi di interesse. Nulla dovrebbe cambiare rispetto alla situazione attuale, ovvero i tassi rimarranno fermi nell'intervallo 5,25%-5,5%. Il mercato però sarà sintonizzato sulla conferenza stampa di Jerome Powell a chiusura dell'incontro per captare ogni messaggio in merito al possibile taglio dei tassi di interesse nel mese di settembre. i futures legati al tasso dei Fed funds mostrano che gli investitori scontano una probabilità superiore al 90% che ciò avvenga, ma è probabile che nella comunicazione l'istituto centrale mostri cautela, anche in vista dei dati sull'occupazione che verranno rilasciati il venerdì seguente.
La riunione della BoJ
Di importanza almeno pari a quello della Fed,
lo stesso giorno (31 luglio) è previsto l'appuntamento con la Bank of Japan, dal quale si potrà finalmente sapere se la Banca centrale giapponese avrà intenzione di restringere seriamente la sua politica monetaria. Alcuni si aspettano che la BoJ alzi i tassi di interesse di 15 punti base, ma soprattutto dettagli il piano di riduzione del bilancio da 5.000 miliardi di dollari. Tutto ciò avrà una grande implicazione sullo yen, che dall'11 luglio ha recuperato circa 5 punti percentuali sul dollaro. Il rafforzamento della valuta potrebbe essere tra i motivi per cui l'istituto guidato da Kazuo Ueda decida di lasciarsi definitivamente alle spalle l'accomodamento monetario che finora ha caratterizzato la sua politica monetaria. In questo potrebbe essere incoraggiato dal fatto che l'inflazione giapponese ormai si collochi in maniera stabile al di sopra dell'obiettivo di lungo termine del 2%. Ci sono però delle resistenze dovute all'ancora fragile economia giapponese, esattamente come il sentiment dei consumatori. A ciò si aggiunge che gli Stati Uniti sono destinati a rallentare nella crescita, il che potrebbe produrre un effetto a catena sugli altri Paesi.
Le trimestrali delle Big Tech
Il rilascio delle trimestrali di questa settimana delle Big Tech riveste un'importanza enorme alla luce di quanto accaduto la scorsa ottava. Dopo la presentazione dei risultati di Alphabet e Tesla, il Nasdaq è affondato del 3,64%, segnando la più violenta debacle giornaliera dal 2022. Martedì riferirà Microsoft, mercoledì scenderà in campo Meta Platforms, giovedì sarà il turno di Apple e Amazon. In sostanza, gli investitori vorranno vedere se quella di Alphabet sia stata solo una parentesi oppure se la questione è ben più profonda. In questo secondo caso, c'è da aspettarsi una scossa tellurica molto forte sui mercati finanziari.
La riunione della BoE
Giovedì si riunirà la Bank of England e i trader scontano una probabilità del 48% che i tassi di interesse scendano per la prima volta da marzo 2020. Le condizioni ci sarebbero anche, perché l'inflazione in Gran Bretagna è tornata al target del 2% e la crescita è ancora modesta, sebbene nell'ultima lettura sia andata oltre le aspettative. Tuttavia, ancora c'è un incremento dei salari sostenuto, mentre il carovita nel settore dei servizi si sta mostrando ostico. Gli otto membri del Comitato di politica monetaria sono divisi equamente circa l'opportunità di tagliare o meno i tassi, e il voto decisivo potrebbe essere quello dei nuovo vice governatore, Clare Lombardelli.