Terminato il 2023, gli investitori riflettono su quello che è stato e si cimentano nel prevedere cosa riserverà il nuovo anno sui mercati finanziari. È stato un 2023 che può essere riassunto in due punti: la fine della campagna di rialzi dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali e la resistenza dell'economia a una recessione globale. I pericoli di uno scenario più tetro non sono del tutto scongiurati per l'anno che verrà ma, viste le premesse, si può dire che i mercati navigano su acque più tranquille rispetto a qualche tempo fa.
Mercati finanziari: ecco cosa guardare a gennaio 2024
Il mese di gennaio riserva alcuni eventi da osservare con grande attenzione, non solo perché possono condizionare le quotazioni dei mercati finanziari al momento, ma anche perché avranno presumibilmente un impatto sui prossimi mesi.
Il primo appuntamento da segnare nel calendario riguarda
i dati sull'occupazione americana che verranno rilasciati domani, venerdì 5 gennaio. L'evento è importante perché la
Federal Reserve aspetta cenni di raffreddamento del mercato del lavoro prima di muoversi verso una svolta accomodante della sua politica monetaria. Gli analisti si aspettano la creazione di 158 mila nuovi posti di lavoro a dicembre, a fronte di 199 mila del mese precedente, e un tasso di disoccupazione al 3,8% rispetto al 3,7% riferito a novembre. Qualsiasi dato migliorativo sul fronte occupazionale potrebbe rappresentare una cattiva notizia, perché vorrebbe dire una maggiore esitazione della Fed a tagliare i tassi nel breve termine. Tuttavia, se il mercato del lavoro si è raffreddato troppo, potrebbero sorgere dubbi su un atterraggio morbido dell'economia americana.
Il prossimo venerdì ci sarà anche la pubblicazione dei risultati dell'inflazione di dicembre dell'Eurozona. Qui gli analisti si aspettano cattive notizie, stimando un indice dei prezzi al consumo in rialzo dal 2,4% al 3% su base annua. Se così fosse, verrebbe interrotto un forte trend ribassista che dura da diversi mesi. Il motivo di tanto pessimismo deriva da una base più bassa rispetto alla quale vengono confrontati i prezzi di dicembre, in quanto un anno fa il governo tedesco aveva in pratica coperto le bollette del gas alle famiglie. Se si considera l'inflazione "core", quella depurata dagli elementi più volatili (come cibo ed energia), il discorso cambia. In questo caso, l'indice è visto scendere dal 3,6% al 3,4%, cioè al livello più basso da marzo 2022.
Sull'agenda è da segnare anche la data del 13 gennaio, quando sono in calendario le elezioni a Taiwan. L'isola a fianco della Cina continentale rappresenta oggi uno snodo cruciale in ambito geopolitico. Chi uscirà vincitore dalle elezioni traccerà un percorso nei rapporti con la Cina. Nei sondaggi è avanti il Partito Democratico Progressista, che viene considerato separatista dal governo cinese e quindi contro le rivendicazioni di Pechino. Se dovesse spuntarla, l'escalation della tensione incrementerebbe le possibilità di un'invasione militare a Taiwan da parte della seconda potenza economica mondiale.
Riflettori puntati anche sulla
riunione della Bank of Japan del 23 gennaio. Gli investitori da tempo sono in attesa dell'annuncio di una svolta restrittiva della politica monetaria giapponese che renda più flessibile la variazione dei rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni e ponga fine al regime dei tassi negativi. Il mercato è rimasto puntualmente deluso dalle dichiarazioni del governatore
Kazuo Ueda dal suo insediamento al vertice della Banca centrale avvenuto ad aprile. Intanto, però, sconta un cambio di rotta acquistando yen.
La Cina è l'altro grande tema caldo: dopo il che il Paese è stato tramortito da un 2022 segnato dal Covid-19, nel 2023 l'economia non ha brillato. Gli annunci sugli obiettivi del governo riguardo la crescita nel 2024 saranno fatti in primavera, ma già a gennaio alcuni importanti dati macroeconomici daranno un'idea di quello che potrebbe essere il percorso. Saranno due i temi particolarmente roventi in merito all'economia del Dragone: la domanda interna ancora tiepida e il mercato immobiliare in forte difficoltà.