Per una società non americana, quotarsi a Wall Street può essere una grande ambizione per accedere al principale mercato dei capitali del mondo e guadagnare maggiore visibilità. Allo stesso tempo, gli investitori hanno la possibilità di puntare su aziende che altrimenti sarebbe più difficile raggiungere sia per una questione di costi che per via di vincoli all'entrata nei mercati di appartenenza.
Lo strumento che rende possibile soddisfare tutte queste esigenze è quello delle American Depositary Receipt, abbreviate in ADR. Si tratta di certificati rappresentativi di azioni, rispetto alle quali svolgono sostanzialmente le stesse funzioni. In sostanza, acquistare ADR equivale a comprare azioni, sebbene i due documenti non siano la stessa cosa.
Oggi alla Borsa americana sono molte le società estere quotate tramite le ADR. Tra queste vi è il colosso olandese delle attrezzature per la fabbricazione dei chip, ASML. In questo testo vediamo di saperne di più riguardo le ADR della società a Wall Street, mettendo in risalto quando hanno fatto il loro accesso nel mercato statunitense e come è stato l'andamento fino ad oggi.
ADR: cosa sono e come funzionano
Abbiamo detto che le ADR non sono azioni, ma solo ricevute che rappresentano le stesse. Quindi, comprando le ADR, l'investitore non diventa socio della società, sebbene eserciti in pratica gli stessi diritti che avrebbe se lo fosse. Ma allora chi è il proprietario delle azioni? Il meccanismo di funzionamento è il seguente: una banca americana acquista un blocco di azioni di una società non statunitense e contemporaneamente emette dei certificati, ognuno dei quali può rappresentare una, più o una frazione di azioni. L'emissione può avvenire a seguito di un accordo tra la banca emittente e la società estera, oppure in via autonoma. Alla luce di questo, la proprietà delle azioni è in capo alla banca, che è anche soggetto depositario. Essendo due titoli diversi, azioni e ADR possono divergere nel prezzo, quantunque ciò non avvenga quasi mai per effetto dei meccanismi di arbitraggio che si determinano sul mercato ad opera degli operatori professionisti.
Le ADR ASML
Le ADR ASML hanno varcato il cancello di Wall Street nel mese di marzo del 1995, aprendo a un prezzo di 1,95 dollari. Nella quotazione di apertura però bisogna considerare che negli anni, la società olandese ha effettuato 5 split azionari. Di seguito vediamo quali sono stati i frazionamenti:
- 12 maggio 1997 - rapporto 2:1
- 8 maggio 1998 - rapporto 2:1
- 17 aprile 2000 - rapporto 3:1
- 1° ottobre 2007 - rapporto 1:1,13
- 29 novembre 2012 - rapporto 1:1,3
Le quotazioni hanno intrapreso un lungo percorso di crescita, con poche pause. Quando però sono arrivate all'apice di 895,93 dollari a settembre 2021, hanno invertito bruscamente marcia. La ragione è da attribuire all'arrivo dell'inflazione che ha alimentato le aspettative, poi concretizzatesi, che le Banche centrali avrebbero messo in atto una campagna aggressiva di rialzo dei tassi di interesse. Il costo del denaro più elevato colpisce in particolare i titoli tecnologici come ASML, in quanto le società del settore sostengono un onere maggiore nel finanziamento dei loro investimenti.
Il valore delle ADR ASML, quindi, si è più che dimezzato nei mesi successivi, toccando un minimo di 363,15 dollari a ottobre del 2022. Da lì però è ripartito, grazie al calo dei prezzi al consumo e alle attese di una politica monetaria più accomodante da parte delle autorità centrali. Il rally ha portato questo mese il titolo a un massimo storico di 954,32 dollari, poco più alto rispetto al valore della chiusura settimanale del 16 febbraio 2024 a 928,94 dollari che dà alla società una capitalizzazione di 366,55 miliardi di dollari.