Tra le ADR quotate a Wall Street figurano anche quelle del colosso finlandese delle telecomunicazioni Nokia Oyi. Le ADR, acronimo di American Depositary Receipt, sono ricevute emesse da una banca depositaria che acquista blocchi di azioni da una società estera intenzionata a quotarsi alla Borsa americana. Quindi, le ADR non sono azioni, ma certificati rappresentativi. Ognuno di questi può far riferimento a una o più azioni, o ancora a una frazione di esse.
Nel caso di Nokia, la banca depositaria delle ADR è la Bank of New York Mellon e
1 ADR corrisponde a 1 azione scambiata alla Borsa di Helsinki. Il prezzo tra le ADR e le azioni tende a coincidere una volta effettuata la conversione valutaria. In caso contrario, gli operatori di mercato attivano meccanismi di arbitraggio. Infatti, se prendiamo il prezzo delle
ADR Nokia a Wall Street alla chiusura del mercato europeo del 28 giugno, si ha un valore di 3,80 dollari, che corrisponde al prezzo di chiusura delle azioni alla Borsa finlandese di 3,55 euro, al cambio di 1 euro per 1,07 dollari.
I titolari delle ADR percepiscono il dividendo, che viene corrisposto con cadenza trimestrale. Un aspetto da rilevare riguardo la cedola è che viene percepita in dollari, quindi gli investitori stranieri devono effettuare la conversione in valuta locale una volta accreditata, quindi potrebbero subire l'effetto cambio. Un'altra questione concerne la tassazione. Il dividendo è assoggettato a imposta statunitense e poi a quella del Paese in cui verrà percepito. Questi due aspetti potrebbero far propendere gli investitori a comprare le azioni piuttosto che le ADR, non fosse che queste ultime vengono negoziate in un mercato molto più ampio e liquido come quello americano.
Le ADR danno anche il diritto a esprimere le preferenze di voto in assemblea, ma occorre farlo attraverso la banca depositaria, che rimane l'unica titolare delle azioni. Essendo che il rapporto ADR/azioni è di 1:1, ogni ADR posseduta consente di esercitare 1 voto.
ADR Nokia: ecco l'andamento a Wall Street
Le ADR Nokia hanno fatto il loro debutto al NYSE a luglio del 1994, con un prezzo di apertura di 1,23 dollari. Nella quotazione però bisogna tener conto di
5 split azionari eseguiti dal 1994 al 2000. Proprio a giugno di quell'anno il titolo raggiunse
l'apice in Borsa a 59,84 dollari, ma la crisi generata dallo scoppio della bolla dot-com fece precipitare le quotazioni, che già a settembre dell'anno successivo toccarono un minimo di 12,16 dollari.
Da quel punto le ADR nel tempo si ripresero rivedendo quota 40 dollari nel 2007, prima che un'altra tempesta finanziaria si abbattesse sui mercati azionari. La grande crisi del 2008 spazzò via gran parte di capitalizzazione e a luglio 2012 le ricevute quotavano al minimo di sempre di 1,56 dollari. Nell'ultimo decennio il movimento è stato pressoché laterale, con le quotazioni che non hanno superato mai la soglia dei 10 dollari. Oggi le ADR valgono 3,80 dollari per una market cap della società di 20,95 miliardi di dollari.