Il gigante delle telecomunicazioni spagnolo Telefónica è quotato a Wall Street tramite le ADR, acronimo di American Depositary Receipt. Questo significa che le sue azioni non sono scambiate alla Borsa americana, ma sono di proprietà in parte di una banca depositaria che, a fronte dei titoli posseduti, emette delle ricevute rappresentative. Quindi ogni ADR in possesso degli investitori rappresenta una o più azioni, o solo una frazione di esse. Come avviene per tutte le ADR spagnole quotate attualmente a Wall Street, Telefónica mantiene un rapporto 1:1 con le azioni, il che vuol dire che ogni ricevuta fa riferimento a 1 azione scambiata alla Borsa di Madrid. Il set up è cambiato dal 21 gennaio 2011, in quanto il rapporto ADR/azione prima era di 1:3, ovvero ogni ADR rappresentava 3 azioni.
Il prezzo dell'ADR e quello dell'azione tendono a coincidere, per effetto dei meccanismi di arbitraggio che si innescano ogniqualvolta si ravvisino degli spread. Infatti, facendo riferimento al momento dell'ultima chiusura del 17 luglio a Madrid, il prezzo delle azioni era di 4,01 euro, che corrispondeva a quello delle ADR a New York di 4,41 dollari, a un cambio EUR/USD di 1,099.
Le ADR danno in pratica gli stessi diritti delle azioni, quali la distribuzione dei dividendi e la partecipazione alle assemblee. Tuttavia, in questo secondo caso, gli investitori possono esprimere le loro preferenze di voto ma devono farlo attraverso la banca depositaria, che nella fattispecie di Telefónica è Citibank. Quest'ultima, è bene ricordare, risulta pur sempre la titolare delle azioni.
I dividendi delle ricevute della società spagnola sono pagati in dollari statunitensi e sono assoggettati a ritenuta alla fonte del 30% negli Stati Uniti, alla quale si aggiunge una ulteriore imposizione del 18% in Spagna. C'è però la possibilità di evitare la doppia tassazione per coloro che forniscono la prova della residenza americana tramite il certificato 6166 da richiedere con il modulo 8802 dell'
Internal Revenue Service. In tal caso, la tassazione USA viene ridotta dal 30% al 15%.
Nella scelta tra ADR e azioni, quindi, gli investitori spagnoli devono tener conto anche di questo aspetto, oltre che dell'effetto cambio una volta che fanno la conversione dal dollaro USA - valuta a cui come detto ricevono i dividendi delle ricevute - all'euro. Uno svantaggio rispetto alle azioni delle società americane invece è che le cedole delle ADR Telefónica vengono corrisposte semestralmente, mentre le azioni USA distribuiscono normalmente i dividendi con cadenza trimestrale. Questo può avere un impatto per coloro che preferiscono una frequenza maggiore di flussi sulla base dei piani previsti di spese.
Le ADR Telefónica a Wall Street
Le
ADR Telefónica sono quotate al NYSE da giugno 1987 con simbolo TEF. Il debutto è avvenuto aprendo a un prezzo di 2,16 dollari, rettificato da una serie molto numerosa di
split azionari da dicembre 1998 a novembre 2011. A metà degli anni '90 le ricevute hanno intrapreso un rally poderoso che le ha portate a febbraio 2000 a un valore di 27,80 dollari ciascuna.
Lo scoppio della bolla dot-com però ha respinto le quotazioni in Borsa, precipitate rovinosamente fino a un minimo di 6,87 dollari a ottobre 2002. Da lì però sono ripartite per un nuovo trend ascendente che ha visto il suo massimo di 34,13 dollari a dicembre 2007. La grande crisi finanziaria del 2008 ha bruciato gran parte della capitalizzazione della compagna telefonica e dopo di allora le ADR non hanno più vissuti quei fasti. Oggi le quotazioni sono di 4,41 dollari, con l'ultimo aggiornamento al 17 luglio 2024.