Toyota Motor è quotata a Wall Street tramite le ADR, acronimo di American Depositary Receipt. Di seguito vedremo come è stato l'andamento in Borsa di questi particolari titoli, mettendo in luce gli eventi salienti che li hanno caratterizzate dalla quotazione fino ad oggi.
ADR: cosa sono e come funzionano
Prima di addentrarci nelle ADR di Toyota Motor, è bene fare chiarezza su tale strumento finanziario. Innanzitutto, bisogna precisare che non si tratta di azioni, ma di ricevute che le rappresentano. Inoltre, non vengono nemmeno emesse dalle società a cui fanno riferimento, ma da banche specializzate.
Andiamo con ordine. Le ADR sono dei certificati che consentono ad aziende straniere di quotarsi alla Borsa americana. In accordo con una banca statunitense, vendono alla stessa un blocco di azioni e in questo modo raccolgono capitali. L'istituto finanziario contestualmente emette delle ricevute, le ADR per l'appunto, ognuna delle quali rappresenta una o più azioni, o anche una frazione di esse.
Quindi, chi acquista le ADR sul mercato cosa compra? Di certo non acquista azioni, che rimangono di proprietà della banca americana, ma certificati che hanno le medesime caratteristiche e offrono gli stessi diritti. Anche il prezzo delle ADR combacia quasi sempre con quello delle azioni, per via degli arbitraggi messi in atto dagli operatori professionisti. Tuttavia, può capitare che in brevi frangenti di mercato i due prezzi divergano, ad esempio nelle fasi di grande volatilità. Grazie alle ADR, una società estera raccoglie denaro accedendo al mercato più grande del mondo, oltre a guadagnare in visibilità. Per quanto riguarda gli investitori, vi è la possibilità di investire in società il cui accesso potrebbe essere difficoltoso nei mercati di provenienza.
Le ADR Toyota Motor a Wall Street
Nel 2023, Toyota Motor ha confermato per il quarto anno consecutivo di essere la più grande casa automobilistica del mondo con oltre 11 milioni di veicoli venduti. Storica presenza alla Borsa americana, le ADR hanno intrapreso un rally di lungo periodo che le ha portate ad aumentare notevolmente di valore, al che la società dal 1980 al 1991 ha attuato ben 8 split azionari. A febbraio del 2007, Toyota Motor aveva raggiunto la cifra di 138 dollari per ADR a Wall Street. La tempesta finanziaria che si è abbattuta con la grande crisi del 2008, però, ha fatto crollare le quotazioni in Borsa fino a 55,41 dollari a dicembre di quell'anno.
Da quel momento è iniziata una lunga risalita, interrotta da poche pause. Anche l'arrivo della pandemia non intaccò più di tanto le quotazioni, quantomeno in raffronto all’andamento degli altri titoli sul mercato. Mentre l'azienda continuava a sfornare numeri importanti sulle vendite di auto consolidandosi come la società del settore piò potente del mondo, le ADR seguitava a crescere di valore.
Nel gennaio 2022 le ricevute erano arrivate a 213,74 dollari, ma il sell-off a Wall Street generato dall'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per combattere l'inflazione più alta degli ultimi 40 anni colpì anche il titolo Toyota. A settembre 2022, le ADR erano scivolate a 130,07 dollari, ma l'inflazione aveva raggiunto il picco e la Fed si preparava a creare le condizioni per invertire la sua politica monetaria dopo una lunga campagna di inasprimento. Da quella base, le ADR Toyota sono ripartite, bruciando i precedenti massimi e collocandosi oggi a 255,23 dollari per una capitalizzazione di mercato di 337,63 miliardi di dollari (ultimo aggiornamento a fine marzo 2024).