Dopo un avvio di settimana in lieve territorio positivo, dopo circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni in Borsa le azioni Amplifon hanno iniziato una parabola discendente che le ha spinte sui minimi dallo scorso mese di febbraio a 26,3 euro. Al momento il titolo AMPF quota in rosso del 6,4% a 27,27 euro.
Azioni Amplifon: Antitrust avvia indagine su mercato degli apparecchi acustici
Le vendite sulle azioni Amplifon sono scattate dopo la diffusione della notizia dell’indagine avviata dall’Antitrust sul mercato degli apparecchi acustici. L’indagine, come precisato dall’Autorità, non riguarda nello specifico la società, ma il mercato nel suo complesso.
In particolare, l’Antitrust, riporta la nota dell’autorità presieduta da Roberto Rustichelli, “intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche e delle recenti modifiche della normativa di riferimento” visto che si tratta di strumenti che “rispondono a bisogni di salute diffusi, hanno un impatto rilevante sulla vita quotidiana delle persone e possono rappresentare una voce di spesa significativa sia per i singoli consumatori sia per il Sistema Sanitario Nazionale”.
Secondo l’Autorità, le condizioni attuali di mercato “non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi annessi”. Contestualmente, l’Autorità “ha avviato anche una consultazione pubblica sulle tematiche specificate nel provvedimento d’avvio dell’indagine”.
La mossa dell’Antitrust potrebbe portare a misure di stimolo per il settore o, come temono gli operatori, ad individuare tetti di prezzo per questo tipo di device. Quest’ultimo scenario è più probabile alla luce dell’impostazione “privatistica” del mercato degli apparecchi acustici in Italia, dove Amplifon realizza circa il 40% del fatturato.
Italia: il 12% della popolazione ha problemi di udito
Secondo i dati elaborati dal Censis e riportati dal Ministero della Salute, in Italia sono circa 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione. Il problema presenta un notevole incremento con l’invecchiamento (da percentuali che non superano il 10% della classe di età 13- 45 anni al 25% di chi ha dai 61 agli 80 anni, fino al 50% tra gli over 80). Indicativamente, tra le persone con problemi di udito, uno su tre impiega apparecchi acustici.
“Alla luce dell’invecchiamento della popolazione, utilizzando anche le stime di prevalenza per classe di età dell’AIRS (Associazione Italiana Ricerca Sordità) si evince una generale crescita progressiva del numero di persone con problemi di ipoacusia: si va infatti dai 6.923.000 del 2012 ai 7.258.000 del 2018, con un incremento complessivo del 4,8% nel periodo considerato”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che le persone colpite da ipoacusia nel mondo sono 466 milioni e nel 2050 questo numero raddoppierà, raggiungendo le 900 milioni di unità. Soltanto in Europa, il numero di persone con perdita uditiva autodiagnosticata è oggi di 70 milioni e aumenterà a 104 milioni entro il 2050.