Il rally delle azioni Tesla non è sorretto dai fondamentali. Il monito arriva dagli analisti di
UBS, che in uno studio dedicato alla casa automobilistica simbolo dell'elettrico hanno scritto che le misure che saranno varate dall'amministrazione Trump non saranno assolutamente positivi come si crede.
Il titolo del produttore di auto elettriche ha evidenziato un balzo del 40,22% dal 6 novembre, il giorno dopo le elezioni USA che hanno decretato
Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti. Gli investitori hanno scontato il fatto che, con il tycoon alla Casa Bianca,
la normativa sarebbe stata molto agevolativa per Tesla, in particolare riguardo la guida autonoma sulla quale l'azienda ha puntato molto.
Questo in virtù del
rapporto stretto tra Trump e l'amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, che ha finanziato con oltre 100 milioni di dollari la campagna elettorale del leader repubblicano. Il miliardario imprenditore è stato anche nominato da Trump a capo del Dipartimento per l'efficienza governativa (
Dipartimento per l'efficienza USA: cos'è e come funziona). UBS però ritiene che sotto Trump il contesto normativo potrebbe essere favorevole sul versante dell'intelligenza artificiale e dei veicoli autonomi, ma "
Tesla non ha un robotaxi pronto a trarre vantaggio da regole più elastiche".
Finora il principale problema del colosso di Austin sul self driving è stato il giro di vite dell'amministrazione Biden che non ha permesso all'azienda gli sviluppi desiderati. Gli analisti della banca svizzera inoltre hanno sottolineato come la rimozione dei crediti d'imposta sull'acquisto delle auto elettriche applicata da Trump danneggerebbe Tesla, la quale si troverebbe costretta a tagliare i prezzi.
"L'aumento delle azioni Tesla è guidato principalmente dagli spiriti animali", si legge nel report di UBS. L'istituto elvetico ha mantenuto un rating di vendita sulle azioni, anche se ha aumentato il suo obiettivo di prezzo da 197 a 226 dollari. Si tratta comunque di un target di circa il 36% più basso rispetto all'ultima quotazione di Tesla a Wall Street di 352,56 dollari.
Tesla: Cathie Wood vende le azioni
Se gli investitori in questo periodo sono particolarmente eccitati in merito al titolo Tesla per via dell'effetto Trump, gli analisti procedono con maggiore cautela. Secondo quanto riportato da TipRanks, la fintech che analizza i dati finanziari basandosi sull'intelligenza artificiale, attualmente gli analisti hanno 11 raccomandazioni di acquisto, 14 di mantenimento e 9 di vendita. Il prezzo obiettivo medio è di 232,64 dollari.
Tra i grandi investitori che invece stanno vendendo il titolo Tesla figura la società di investimento Ark Invest di Cathie Wood, che la scorsa settimana ha ceduto 11.205 azioni della casa automobilistica per circa 3,8 milioni di dollari. Questa operazione fa il paio con quella di fine ottobre, quando i fondi Ark Innovation e Ark Next Generation Internet hanno liquidato in totale 62.151 azioni Tesla per un incasso di circa 16 milioni di dollari.
L'ultimo alleggerimento di Wood probabilmente è motivato dalla volontà di monetizzare i guadagni derivanti dal Trump Trade. Tesla rimane la principale partecipazione del portafoglio della stock picker di Wall Street con una quota di poco oltre il 15%. Tuttavia, convince poco la scelta di vendere quote di una società della quale Wood è una grande estimatrice.
A suo avviso, la guida autonoma di Tesla potrà attingere a un mercato da 11 miliardi di dollari di ricavi, con bassi costi operativi che consentono di ridurre i prezzi del ride-hail. Tra l'altro, la 68enne californiana ha sempre difeso la società guidata da Elon Musk anche nei momenti più critici di mercato, affermando a giugno scorso che entro il 2029 il prezzo delle azioni Tesla sarebbe arrivato a 2.600 dollari. Le prossime mosse dei fondi Ark faranno probabilmente maggiore chiarezza sul pensiero reale dell'investitrice.