Da inizio anno il FTSE Mib, il paniere principale di Piazza Affari, ha messo a segno un rialzo di oltre 20 punti percentuali: gran parte del merito è stato di un comparto bancario in grado di occupare 4 delle prime 10 posizioni.
A spingere il settore degli istituti di credito è stata una pluralità di cause tra cui ricordiamo;
- la politica restrittiva della BCE, che ha portato da un balzo dei margini di interesse;
- bilanci in salute grazie alla forte riduzione di crediti problematici ed all’azzeramento dell’esposizione alla Russia;
- il contesto macroeconomico, finora la tanto paventata recessione non si è materializzata.
In un simile contesto, le banche quotate sulla Borsa di Milano hanno fatto registrare performance decisamente importanti, vediamole.
Banche italiane: le 3 migliori performance da inizio 2023
Non lontana dallo strabiliante +75% messo a segno da Iveco (top performer del listino delle blue chip nel 2023), troviamo Unicredit, che da inizio anno ha visto il suo valore in Borsa salire di un poderoso +68%.
I conti del secondo trimestre del colosso bancario italiano hanno confermato quanto emerso dai numeri dei primi tre mesi: l’istituto guidato da Andrea Orcel gode di ottima salute ed è pronto a stupire. Il primo semestre è stato il migliore di sempre con un utile netto che si è spinto a 4,4 miliardi di euro, +91,5% rispetto ad un anno prima (Azioni Unicredit: semestrale molto solida, nuovi massimi in arrivo?).
Crescita a due cifre anche per il giro d’affari, salito del 24,4% a 5,9 miliardi grazie ad un margine di interesse di 3,5 miliardi, in aumento del 41,3%. L’istituto ha inoltre alzato la guidance sull’utile 2023 da 6,5 a 7,25 miliardi. A pochi giorni dalla pubblicazione di conti semestrali da record, l’Ad di UniCredit Andrea Orcel ha fatto sapere che la banca “è in grado di fare ancora meglio” (UniCredit, Orcel non vuole fermarsi: “faremo ancora meglio”).
Banche Italia: BPER Banca sale di quasi il 50% nel 2023
Il gradino più basso del podio è conquistato da Leonardo (+61%) mentre in quarta posizione troviamo BPER Banca che, nonostante nell’ultima settimana abbia registrato una correzione piuttosto marcata (-8,7%), nel 2023 finora ha evidenziato una crescita di poco inferiore ai 50 punti percentuali (+49,2%).
Nel caso dell’istituto modenese, da sempre uno dei titoli candidati alla formazione del famigerato terzo polo bancario, i primi sei mesi dell’esercizio 2023 hanno evidenziato un utile netto di 704,5 milioni di euro, quasi dimezzato rispetto agli 1,38 miliardi contabilizzati nei primi sei mesi dello scorso anno (ma nell’H1 2022 il dato che beneficiato di poste straordinarie per 1,2 miliardi).
Il risultato della gestione operativa ha invece segnato un incremento superiore ai 100 punti percentuali portandosi a 1,29 miliardi di euro, con i proventi operativi che sono aumentati del 48,4% grazie al balzo del margine di interesse (+96,7%). L’esercizio si dovrebbe chiudere, stima l’istituto, con un margine di interesse di 2,8 miliardi e un utile netto di circa 1,1 miliardi (dato rivisto al rialzo).
La top ten del FTSE Mib si chiude con Banca MPS e Mediobanca
Dopo BPER Banca, troviamo le performance di Ferrari (+42,5%), STMicroelectronics (+37,4%), Stellantis (+34,4%) ed A2A (+33,2%). In nona e decima posizione ci sono invece Banca MPS (+32,5%) e Mediobanca (+32,1%).
Per la banca senese il trimestre che si è chiuso al 30 giugno potrebbe essere ricordato come quello della definitiva rinascita. Tra aprile e giugno l'istituto toscano ha riportato un utile netto di 383 milioni di euro, +62,6% rispetto al primo trimestre 2023 e decisamente maggiore rispetto ai 217 milioni del consensus fornito dalla banca. Nei primi sei mesi dell'anno il risultato netto è stato di 619 milioni, 12 volte il dato 2022. Sospinto dai rialzi della BCE spicca in particolare l’andamento del margine di interesse, che nei sei mesi ha superato quota 1 miliardo attestandosi a 1,083 miliardi di euro, +64,4% in più dello stesso periodo del 2022 (Azioni MPS: utile netto a 383 milioni, cosa fare dopo i conti?).