ENI ha presentato conti trimestrali e relativi ai primi sei mesi del 2024 robusti, mostrando una notevole crescita delle vendite. La società ha riportato uno sviluppo solido della transizione riguardante Plenitude ed Enilive, e ha sottolineato come la forte generazione di cassa e la rigorosa disciplina finanziaria consentano una competitiva remunerazione degli azionisti grazie all'accelerazione del programma di buyback.
"Nel secondo trimestre 2024 abbiamo ottenuto risultati superiori alle attese, dimostrando i significativi progressi fatti da ENI in molteplici aspetti della sua strategia e del piano industriale illustrati agli investitori lo scorso marzo. Rispetto ai chiari obiettivi di sviluppo delle nostre linee di business che presentano vantaggi competitivi: la produzione di idrocarburi, la bioraffinazione e la capacità di generazione rinnovabile, abbiamo conseguito in ciascuno una rilevante crescita", ha sottolineato nel comunicato l'Amministratore delegato Claudio Descalzi.
Il CEO ha evidenziato come il gruppo stia compiendo progressi oltre le aspettative anche nell'attività di gestione del portafoglio, "in termini sia di tempi di esecuzione sia di valore aggiunto". Inoltre il top manager ha riferito come il debito netto sia diminuito, prevedendo un leverage "significativamente inferiore a 0,2 a fine anno", grazie ai disinvestimenti. Di conseguenza, l'azienda ha il via libera per "accelerare il piano di riacquisto di azioni proprie da 1,6 miliardi di euro".
Nei primi scambi dopo l'apertura della Borsa di Milano, le
azioni ENI salgono di oltre 3 punti percentuali.
Trimestrale ENI: ecco tutti i numeri
Il trimestre che va da aprile a giugno è stato molto prolifico per ENI, con vendite che, a 21,72 miliardi di euro, hanno registrato una crescita dell'11% rispetto ai 19,59 miliardi di euro dello stesso periodo del 2023. Scendendo nel dettaglio delle unità di business, l'Exploration & Production (E&P) ha totalizzato 6,30 miliardi (+13%), il Global Gas & LNG Portfolio (GGP) ha visto il fatturato attestarsi a 2,60 miliardi (-30%), Enilive e Plenitude a 7,43 miliardi (+3%), nel caso del Refining, Chimica e Power il dato è risultato pari a 14,06 miliardi (+13%), 509 milioni (+3%) per il Corporate e altre attività e -9,19 miliardi per la divisione Elisioni di consolidamento. Con riferimento al primo semestre, le entrate complessive di ENI ammontano a 44,65 miliardi di euro, in contrazione di 5 punti percentuali rispetto ai 46,78 miliardi di euro del secondo trimestre 2023.
Nel secondo trimestre dell'anno in corso, la società energetica ha conseguito un utile netto di 1,52 miliardi di euro, -21% rispetto agli 1,94 miliardi di euro del pari periodo 2023. Nei sei mesi invece il calo è stato più pronunciato (-36%), con i profitti passati in un anno da 4,84 a 3,10 miliardi di euro.
Il flusso di cassa netto da attività operative nel secondo trimestre è risultato di 4,57 miliardi di euro, in salita rispetto ai 4,44 miliardi di euro di un anno prima. Nei sei mesi è stato di 6,48 miliardi di euro, scendendo dai 7,43 miliardi di euro della prima metà del 2023. La cifra semestrale include 1,10 miliardi di euro di dividendi distribuiti dalle partecipate, principalmente da Azule Energy, Vår Energi e ADNOC R>. L’assorbimento di cassa del capitale circolante è migliorato nel secondo trimestre grazie all’incasso di parte delle vendite gas registrate nel primo trimestre, riducendo il contributo negativo nel semestre a circa 1 miliardo di euro dovuto principalmente al rallentamento nel ritmo degli incassi del settore E&P sia dei fatturati sia nel recupero degli investimenti dai partner.
Il free cash flow nel secondo trimestre è ammontato a 2,37 miliardi di euro, in aumento in un anno da 1,28 miliardi di euro. Nel primo semestre è passato nello stesso periodo da 1,73 miliardi di euro a 890 milioni di euro.
ENI: dividendi e buyback
Per quanto concerne la remunerazione agli azionisti, il Consiglio di amministrazione di ENI ha deciso un acconto sul dividendo incrementato del 6%, oltre all'accelerazione del piano di buyback 2024. Nello specifico, per l'esercizio 2023, il dividendo sarà di 1 euro per azione, con la prima rata che sarà pagata il 25 settembre 2024 con data di stacco il 23 settembre. Il riacquisto di azioni proprie è confermato a 1,6 miliardi di euro per il 2024 secondo il piano del management. Inoltre, considerato il minore livello atteso di debito netto alla luce dei progressi nel piano di dismissioni, sarà possibile un ulteriore incremento del valore del buyback di 500 milioni di euro.
La guidance
Le prospettive di ENI per il 2024 sono sostanzialmente confermate riguardo Enilive e Plenitude, mentre la società ha rivisto al rialzo l'outlook relativamente a E&P e GGP. In particolare, in E&P la produzione annua di idrocarburi è prevista verso il limite superiore dell’intervallo annunciato di 1,69 - 1,71 mln di boe/g (barile equivalente di petrolio) assumendo una previsione di prezzo del Brent di 86 dollari al barile. Quanto a GGP, la previsione dell'utile operativo proforma adjusted è stata aumentata a 1 miliardo di euro circa. In relazione a Enilive e Plenitude, ENI ha confermato l'EBITDA proforma adjusted di circa 1 miliardo di euro per ciascun segmento.
A livello di gruppo, sono state riviste al rialzo le previsioni sull'EBIT proforma adjusted a circa 15 miliardi di euro, mentre il flusso di cassa adjusted prima della variazione del circolante è atteso a oltre 14 miliardi di euro. La società infine ha confermato investimenti organici a circa 9 miliardi di euro.