JP Morgan Chase oggi apre la stagione delle trimestrali USA pubblicando i dati prima dell'apertura di Wall Street. A seguire saranno rilasciati i risultati di Citigroup e Wells Fargo, mentre Goldman Sachs, Bank of America e Morgan Stanley scenderanno in campo la prossima settimana.
Quanto emergerà dai conti della più grande banca del mondo e delle altre aziende di credito sarà di fondamentale importanza per vedere come gli istituti finanziari statunitensi abbiano assorbito un contesto in cui hanno dovuto aumentare i tassi sui depositi per evitare la fuga dei risparmiatori verso forme alternative e più remunerative come i fondi monetari. C'è da dire, però, che questa tendenza ha colpito più che altro le banche meno grandi e attrezzate, mentre le big come JP Morgan contano sul fattore sicurezza per trattenere i clienti.
Un altro aspetto che sarà sotto stretta osservazione riguarda l'aumento delle perdite riferite ai prestiti commerciali, con particolare attinenza agli immobili per effetto del rallentamento della domanda. A preoccupare attualmente è la richiesta degli uffici, che dopo il Covid-19 è crollata a picco a causa dello sviluppo dello smart working.
L'incremento delle insolvenze sulle carte di credito e sui prestiti in generale, per via dei tassi di interesse alti che ostacolano nuove richieste di finanziamento, rappresentano un altro punto chiave da osservare sul bilancio delle banche.
Infine vi è da considerare l'
investment banking. Da inizio 2024 sembra ci sia in atto una svolta nelle
IPO e nelle operazioni di M&A rispetto al disastroso biennio 2022-2023. Secondo i dati forniti da Dealogic, le commissioni bancarie derivanti dalla finanza straordinaria sono cresciute dell'11% su base annua in questo trimestre. Questo significa che per le banche USA potrebbe essere tornata un'importante fonte di guadagno che manca da diverso tempo.
JP Morgan: cosa attendersi dalla trimestrale
Per circa due anni JP Morgan si è vista aumentare la
redditività netta da interessi grazie all'aumento dei tassi della
Federal Reserve che le ha permesso di alzare il rendimento sui prestiti e mutui, lasciando inalterato il costo sui depositi. La capacità della banca di mantenere i suoi clienti probabilmente non ha intaccato questa componente di business, stimata dagli analisti a
23,18 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell'anno. L'aspetto più importante, forse, riguarda però la guidance, attesa in aumento in quanto la Fed manterrà ancora a lungo i tassi di interessi nell'intervallo 5,25%-5,5% a causa dell'inflazione americana che si è mostrata più ostica rispetto alle attese e all'ottimo stato di salute dell'economia USA.
Il primo trimestre è stato vivace riguardo il trading, come conseguenza delle aspettative altalenanti del mercato sulla politica monetaria della Fed - prima fino a 6 tagli dei tassi e poi a meno di 3 per quest'anno - e delle tensioni geopolitiche che si sono fatte sempre più intense. Il consensus si aspetta entrate per 5,19 miliardi di dollari riguardo il reddito fisso e 2,17 miliardi di dollari per quanto concerne le azioni.
Nel complesso, comunque, gli osservatori di mercato stimano per JP Morgan Chase
ricavi per 41,85 miliardi di dollari e guadagni per 4,11 dollari per azione. Gli analisti vorranno anche ascoltare le parole dell'Amministratore delegato
Jamie Dimon sullo stato generale dell'economia e in particolare sugli sforzi del settore per ridurre le commissioni sulle carte di credito e sugli scoperti di conto di cui si è molto parlato nelle ultime settimane.