Mediobanca: ecco come è composto l’azionariato della società | Investire.biz

Mediobanca: ecco come è composto l’azionariato della società

11 mag 2023 - 10:00

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Vediamo quale è la composizione dell'azionariato di Mediobanca. Quali sono i maggiori azionisti del colosso bancario italiano?

Mediobanca rappresenta la storica banca d'affari italiana che è entrata nella gran parte delle operazioni di finanza straordinaria che hanno interessato l'imprenditoria e la finanza del nostro Paese per quasi 80 anni. Fondata nel 1946 su iniziativa di Enrico Cuccia e Raffaele Mattioli, l'istituto di credito milanese oggi offre una gamma completa di prodotti e servizi alla clientela privata e istituzionale. Più precisamente, la banca svolge attività di: servizi bancari al consumatore, corporate e investment banking, consulenza aziendale, gestione patrimoniale, mutui e prestito, trading nei mercati finanziari e molto altro. 

L'istituto di Piazzetta Cuccia ha sedi oltre che a Milano, anche a Parigi, Madrid, Francoforte, Londra, New York e Lussemburgo. Attualmente Mediobanca rappresenta la 17esima società italiana più capitalizzata, vantando un valore di mercato di 9,06 miliardi di dollari (dati al 9 maggio 2023). Di seguito vedremo chi sono i principali soci che costituiscono il capitale sociale della banca e tutto quello che serve conoscere sulla loro quota di partecipazione.

 


Mediobanca: ecco chi sono gli azionisti

L'azionariato di Mediobanca è oggi costituito da più di 46.000 azionisti, con gli investitori istituzionali che rappresentano una quota pari al 45% del capitale. La rilevanza di questi ultimi è andata crescendo nel tempo, contestualmente alla cessazione dello storico patto di sindacato di blocco tra alcuni azionisti della società e la sostituzione con un accordo di consultazione che attualmente raggruppa il 10,85% del capitale. Quest'ultimo non stabilisce impegni né di blocco né di voto sulle azioni apportate, regola le modalità di incontro per condividere riflessioni e considerazioni in merito all’andamento del gruppo, in un contesto di parità informativa rispetto al mercato. 

Sulla base dell'ultimo aggiornamento Consob all'8 maggio 2023, il capitale sociale di Mediobanca è costituito da 849.257.474 azioni ordinarie con diritto di voto. Il flottante rappresenta il 71% delle azioni in circolazione. Tenuto conto dall'obbligo informativo sulle partecipazioni rilevanti, ovvero superiori al 3%, ai sensi dell'art. 120 del Testo Unico della Finanza e dell'art. 117 del Regolamento Emittenti, i principali azionisti di Mediobanca risultano essere:

 

Delfin SARL

Delfin SARL ha il controllo della banca con una quota di partecipazione del 19,39%. La holding che fa capo alla famiglia del defunto imprenditore Leonardo Del Vecchio è entrata nel capitale di Mediobanca per la prima volta nel 2019, accrescendo gradualmente la sua quota. La sua presenza nell'azionariato dell'istituto finanziario è sempre stata turbolenta, con gli attriti che si estendono alla situazione di Generali, dove Mediobanca esercita il controllo con il 13% delle azioni e Delfin ha una partecipazione del 9,9%.


Francesco Gaetano Caltagirone

Francesco Gaetano Caltagirone risulta il secondo azionista di Mediobanca, detenendo un pacchetto del 5,499% delle azioni. L'imprenditore romano esercita la sua presenza attraverso le seguenti società:

  • Istituto Finanziario 2012 S.p.A. - 3,203%;
  • Fincal S.p.A. - 1,88%;
  • Gamma S.r.l. - 0,416%.

 

Alcuni giorni fa è uscita la notizia che Caltagirone aveva aumentato la sua partecipazione al 9,9% del capitale, a un passo dalla soglia del 10% che richiede l'autorizzazione da parte delle autorità bancarie.


Banca Mediolanum

Banca Mediolanum è il terzo azionista rilevante, con una quota del 3,343%. L'istituto fondato da Ennio Doris partecipa Mediobanca attraverso:

  • Banca Mediolanum S.p.A. - 2,602%
  • Mediolanum Vita S.p.A. - 0,741%.

La prima volta che Mediolanum è entrata nel capitale di Mediobanca è stata nel 1999, quando ha acquisito una partecipazione del 2%. In quell'occasione vennero poste le basi per poi costituire la joint venture Banca Esperia, specializzata nei servizi di private banking e poi ceduta definitivamente a Mediobanca nel 2017.



 

 

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