Le
azioni Volkswagen salgono di oltre 2 punti percentuali nei primi scambi dopo l'apertura alla Borsa di Francoforte. Gli investitori comprano nonostante la delusione innescata da una
guidance piatta per il 2025 e dal taglio del dividendo.
La casa automobilistica tedesca dovrà affrontare un altro anno difficile a causa delle tensioni commerciali, con i dazi USA che rischiano fortemente di colpire le vendite dell'azienda. Volkswagen infatti è molto esposta alle tariffe imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Messico e Canada, in quanto il gruppo ha stabilimenti negli USA e importa dai siti dei due Paesi nordamericani. Inoltre, pesa la minaccia dei dazi sulle auto europee che mette sotto pressione Porsche, la cui attività dipende dall'export.
"Nel 2024, il Gruppo Volkswagen ha stabilito un percorso strategico decisivo. Con prodotti innovativi ed emozionali. Con decisioni strategiche all'avanguardia", ha detto l'Amministratore delegato dell'azienda Oliver Blume. Guardando al 2025, il top manager ha sottolineato che la società continuerà a "concentrarsi su un'attuazione coerente", con la base per uno sviluppo positivo sostenibile costituita "dall'offensiva di modelli, dai prodotti su misura per i mercati in tutto il mondo e dai partner forti".
Tra l'altro, "con l'aumento della mobilità elettrica a prezzi accessibili, la nostra flotta di veicoli autonomi e la produzione di celle per batterie in Germania, Volkswagen sta mostrando l'innovazione europea al mondo, come motore globale della tecnologia automobilistica", ha aggiunto.
Volkswagen: i numeri del 2024
Nel 2024 Volkswagen ha riportato vendite complessive per 324,66 miliardi di euro, in crescita dello 0,74% rispetto ai 322,28 miliardi di euro del 2023. Lo scorso anno sono stati venduti complessivamente 9 milioni di veicoli, il 3,5% in meno rispetto all'anno precedente. La crescita in Sud America non è riuscita a compensare completamente il declino in Cina; mentre le vendite di veicoli in Nord America e in Europa sono rimaste al livello dell'anno precedente. Per quanto riguarda gli ordini acquisiti di auto completamente elettriche in Europa occidentale, si è registrato un aumento dell'88% su base annua.
L'azienda ha realizzato un utile operativo di 19,06 miliardi di euro (5,87% del fatturato), in linea con le previsioni degli analisti ma in calo del 15,40% rispetto ai 22,53 miliardi di euro del 2023. La contrazione si spiega con un significativo aumento dei costi fissi che includono spese straordinarie per un totale di 2,6 miliardi di euro su base netta, in particolare per ristrutturazioni.
L'utile netto attribuibile agli azionisti è crollato del 32,78% a 10,72 miliardi di euro rispetto ai 15,95 miliardi di euro del 2023. Il free cash flow è risultato di 5 miliardi di euro, come previsto rispetto all'anno precedente a causa soprattutto dei continui investimenti elevati e del calo dell'utile operativo.
Il dividendo
Il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di Sorveglianza proporranno all'Assemblea Generale un dividendo di 6,30 euro per azione ordinaria e di 6,36 euro per azione privilegiata, con un calo del 30% rispetto ai dati dell'anno precedente. Al prezzo delle azioni ordinarie Volkswagen di 112,80 euro registrato nell'ultima chiusura alla Borsa di Francoforte, la cedola presenta un rendimento del 5,59%. Il payout ratio corrisponde a circa il 30%.
Volkswagen: la guidance
Il produttore automobilistico prevede per il 2025 un fatturato superiore fino al 5% rispetto all'anno precedente. Per quanto concerne l'utile operativo, stima un valore compreso tra il 5,5% e il 6,5%, che si raffronta con il 5,9% del 2024. L'azienda vede il flusso di cassa netto del settore automobilistico tra 2 e 5 miliardi di euro, il che include i deflussi di cassa per gli investimenti futuri e per le misure di ristrutturazione a partire dal 2024.
Questa guidance è il risultato di numerose sfide che la società dovrà affrontare. Queste rientrano in un contesto caratterizzato da "incertezza politica, crescenti restrizioni commerciali e tensioni geopolitiche, crescente intensità della concorrenza, volatilità dei mercati delle materie prime, dell'energia e dei cambi e requisiti più rigorosi in materia di emissioni", ha affermato Volkswagen.