Le vendite del mese di maggio di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) hanno fatto un balzo del 30% a 229,6 miliardi di dollari taiwanesi, pari a 7,1 miliardi di dollari USA. Il consistente passo avanti è stato dettato soprattutto dal boom della domanda di intelligenza artificiale e dalla ripresa di alcuni prodotti come gli smartphone che negli ultimi tempi avevano registrato un notevole calo.
TSMC è il più grande produttore di chip al mondo a contratto, servendo colossi come Nvidia, Apple e Advanced Micro Devices. I dati sulle vendite consolidano la leadership del gigante taiwanese nel mondo dei semiconduttori, sempre più cruciale in un contesto industriale che ha preso una direzione ben definita. Le aziende stanno investendo grandi capitali nei data center per raccogliere l'enorme quantità di dati provenienti specialmente dall'intelligenza artificiale generativa. Di conseguenza, il ruolo nella produzione di chip di TSMC risulta centrale e al riguardo l'azienda sta pianificando investimenti per capitalizzare la crescita futura del settore.
TMSC: sì agli investimenti, no ai riacquisti
Questa settimana il neo presidente e Amministratore delegato C.C. Wei è tornato a parlare delle prospettive dell'azienda in tema di AI (Artificial Intelligence), sebbene si sia attenuto alle precedenti proiezioni di crescita del 10% del mercato dei chip. Il top manager ha delineato il processo di investimenti all'estero dell'azienda, come quello per la costruzione di uno stabilimento in Arizona. Tuttavia, ha precisato che l'adozione della tecnologia più avanzata sarà a Taiwan, e solo in secondo momento sarà esportata altrove.
A causa del piano di investimenti che TSMC metterà in atto, però, la società dovrà utilizzare molta liquidità ed è per questo che, almeno nel breve termine, rinuncerà al riacquisto di azioni proprie, hanno detto i dirigenti. Questa non è una buona notizia per gli azionisti, che comunque quest'anno hanno visto crescere il valore delle azioni TSMC tenute in portafoglio del 55,84% a Wall Street.
Il piano anti-Cina
Una questione che sta tenendo tutti con il fiato sospeso in questo momento è l'eventualità di un'invasione militare di Taiwan da parte della Cina. C.C. Wei ha affermato che l'80%-90% della capacità produttiva di TSMC è concentrata sull'isola e un trasferimento rappresenta una soluzione impraticabile.
Nei giorni scorsi si è parlato di un piano anti-Cina, secondo cui la società olandese ASML - il principale produttore mondiale di macchine per la litografia a ultravioletti estrema - potrebbe disattivare da remoto i propri macchinari installati presso gli stabilimenti di TSMC. Le macchine di ASML hanno un grande rilevanza nella produzione globale dei semiconduttori, quindi la mossa rischia di destabilizzare tutto un sistema, da cui dipende fortemente la Cina.
Sul tema si è espresso anche l'Amministratore delegato di AMD, Lisa Su, che ha sottolineato come "un attacco della Cina a TSMC avrebbe conseguenze devastanti per l'economia mondiale, compresa quella cinese".