Le elezioni USA porteranno a un'impennata della volatilità a Wall Street, come mostra il mercato dei futures sul VIX. Denominato "l'indice della paura" perché descrive la volatilità delle opzioni sulle azioni dell'S&P 500, il VIX ha una quotazione tanto più elevata quanto più è incerto il mercato e quanto più il sentiment è ribassista. Attualmente, l'indice si attesta intorno a 12,8, ma la curva dei futures è crescente fino a raggiungere una valutazione del VIX di 20 nel mese di novembre, quando ci sarà la votazione per eleggere il 47esimo presidente degli Stati Uniti. I sondaggi in questo momento non danno un vincitore certo e questo stato di indecisione contribuisce ad alimentare il disorientamento dei trader sul mercato.
Wall Street: VIX, ecco com'è andata nelle ultime elezioni USA
La curva dei futures sul VIX oggi è molto diversa rispetto a quella delle ultime due elezioni americane. Nel 2016 la volatilità per il periodo delle urne era bassa, perché il mercato era convinto che la candidata Hillary Clinton avrebbe avuto gioco facile nei confronti dello sfidante Donald Trump. Le oscillazioni del mercato diventarono violente dopo il responso a sorpresa dello spoglio elettorale che vide il tycoon newyorchese avere la meglio. Quattro anni più tardi c'era il Covid-19 che nel mese di marzo teneva elevata la volatilità e quindi la curva dei futures sul VIX risultava inclinata verso il basso. La vittoria di Joe Biden non sorprese poi più di tanto il mercato.
"Quest'anno i trader hanno iniziato a scontare l'urto del VIX elettorale molto prima di quanto non abbiano fatto in passato", ha detto Mandy Xu del Cboe Global Markets, che produce l'indice di volatilità. In genere, "i due o tre mesi prima sono forse quelli in cui inizi a vedere movimenti significativi", ha aggiunto. Secondo gli analisti di UBS, con l'avvicinarsi delle elezioni "non è sorprendente vedere un certo aumento di volatilità nel mercato azionario". Lo stesso hanno affermato gli strategist di HSBC, che si aspettano "una seconda metà dell'anno più volatile".
L'effetto tampone degli ETF
Un effetto tampone della volatilità potrebbe essere fornito dagli ETF azionari che incorporano le opzioni nelle loro strategie di trading. Secondo quando riportato dagli analisti della Banca dei Regolamenti Internazionali, questi operatori di mercato sono spinti ad acquistare azioni quando le quotazioni sono in calo e fare il contrario in caso di rialzi. In questo modo, "smorzano efficacemente i movimenti dei prezzi". "L'ascesa vertiginosa dei prodotti strutturati ad alto rendimento legati all'S&P 500 negli ultimi due anni è andata di pari passo con il calo del VIX nello stesso periodo", si legge nel rapporto.
Quindi cosa bisogna aspettarsi per fine anno a Wall Street? Recentemente alcune grandi banche come Goldman Sachs, Bank of America e Société Générale hanno alzato le loro previsioni, mentre gli indici borsistici statunitensi aggiornano i loro massimi storici. C'è però chi, come gli analisti di JP Morgan Chase, ritiene il rally della Borsa americana ormai agli sgoccioli in quanto tutte le notizie positive che fanno da catalizzatori, comprese le elezioni americane, sono state già scontate dal mercato.