Fondi freschi in direzione Wall Street: secondo i dati rilasciati dal London Stocks Exchange Group, nella settimana al 22 novembre i fondi azionari statunitensi hanno accumulato afflussi netti per 6,27 miliardi di dollari. Si tratta della terza settimana consecutiva di flussi positivi. In particolare la liquidità è confluita nei fondi del settore tecnologico, che hanno ricevuto 2,29 miliardi di dollari netti segnando il più grande afflusso da metà dicembre 2021. In calo sono risultati i settori dei pubblici servizi, che hanno visto deflussi per 382 milioni di dollari, e della sanità, con ritiri per 339 milioni di dollari.
Il denaro è arrivato soprattutto nei fondi focalizzati sulle aziende a grande capitalizzazione, con ingressi per 4,89 miliardi di dollari (quinta settimana consecutiva di flussi netti positivi). Ma anche altri veicoli hanno accumulato denaro, con i fondi a piccola capitalizzazione che hanno incassato 1,43 miliardi di dollari netti. I fondi mid-cap invece sono andati controcorrente, registrando deflussi per 824 milioni di dollari.
Wall Street: sarà rally di fine anno?
Questi dati riflettono un ritorno alla fiducia nei confronti delle azioni americane, perché gli investitori si aspettano che la
Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi d'interesse prima del previsto con il raffreddamento dell'inflazione e il rallentamento dell'economia americana. Il calo dei rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni al 4,14%, dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi 16 anni al 5,02% il mese scorso, è un segnale molto incoraggiante.
Dal punto di vista tecnico, c'è da rilevare anche che, secondo un'analisi di LPL Financial, circa
il 55% dell'indice S&P 500 viaggia al di sopra della media mobile a 200 giorni a partire da lunedì della scorsa settimana. "L'ampiezza del mercato sta finalmente iniziando a posizionarsi a livelli più commisurati ai mercati rialzisti", ha affermato Adam Turnquist, chief technical strategist di LPL Financial. "Questa è stata una delle chiavi per definire questa ripresa sostenibile".
Ci sono insomma buone ragioni per credere di poter assistere a un rally di fine anno. Ne è convinta Mona Mahajan, senior investment strategist di Edward Jones, secondo cui "un ampliamento del rally sta iniziando a prendere forma". L'esperto ritiene che "un contesto in cui i tassi si stanno raffreddando, l'inflazione si sta moderando e la Fed è in disparte, è in genere un buon contesto per gli asset rischiosi".
Attenzione alle trappole
Rilassarsi troppo però potrebbe non essere una buona idea. Questa settimana verranno pubblicati alcuni dati macro-economici di estrema importanza che potrebbero nascondere delle trappole. Negli Stati Uniti oggi ci sarà il rilascio delle vendite di nuove abitazioni, seguìto domani dalla lettura sulla fiducia dei consumatori. Mercoledì verranno resi noti i risultati sul PIL e giovedì sull'inflazione core.
Se tutti questi numeri saranno particolarmente forti, facendo pensare a un carovita ancora ostinato e a un'economia troppo in salute, è possibile che gli investitori tornino a vendere le attività a rischio. "La recente impennata, che ha spinto l'ampio S&P 500 in rialzo di circa il 10% nelle ultime tre settimane, potrebbe non durare. Molte buone notizie sono già scontate e gli investitori potrebbero essere riluttanti a inseguire il rally", ha affermato Jason Draho, responsabile dell'asset allocation Americhe di UBS Global Wealth Management.