Le quotazioni di
Bitcoin continuano a oscillare da un paio di mesi nell'intervallo compreso tra 20.000 e 25.000 dollari. Il violento sell-off seguito quest'anno ha traumatizzato gli operatori di mercato, che hanno
molto timore a riposizionarsi al rialzo se prima non arrivano dei segnali effettivi in tale direzione.
Purtroppo la situazione generale non dà molte certezze. Ogni tanto si avverte qualche timido segnale rialzista, come il pacchetto di stimoli fiscali del Governo cinese, ma presto viene oscurato da quanto accade sul fronte della guerra in Ucraina e delle conseguenze che si porta dietro.
Tutto questo a riprova del fatto che, come tutte le attività a rischio, Bitcoin è particolarmente sensibile ai momenti di euforia e ancor più agli stati di panico generale. Gli investitori quindi per ora lasciano da parte un orizzonte temporale di lungo periodo, per concentrarsi su quanto accade nel breve, magari attuando qualche strategia di trading "mordi e fuggi".
Criptovalute: perchè Jackson Hole è importante per il futuro di bitcoin
Jackson Hole può rappresentare indubbiamente un driver importante per il prezzo di Bitcoin. Il simposio che si è aperto nella giornata di ieri e terminerà domani, riguarda le esternazioni dei Governatori delle Banche centrali sulla loro politica monetaria e sull'economia in generale.
Quanto i leader diranno influenzerà moltissimo i mercati finanziari, da cui quelli delle valute digitali non sono assolutamente sganciati. Anzi, la correlazione tra azioni e criptovalute si è fatta sempre più forte negli ultimi tempi.
L'attenzione massima però sarà per la giornata di oggi, quando prenderà la parola il Presidente della
Federal Reserve,
Jerome Powell.
La politica della Fed ha influenzato in maniera determinante il corso di Bitcoin in questo 2022.
Quando l'istituto monetario ha deciso una serie di rialzi dei tassi d'interesse inasprendo la sua politica monetaria, il sell-off sui mercati è stato molto violento e le quotazioni della principale cripto sono precipitate dal massimo storico di 68.990 dollari di novembre 2021.
Ogni messaggio che lancia la Fed circa una sua maggiore aggressività apre le porte a scenari turbolenti, dove a farne le spese sono gli assets più a rischio come appunto Bitcoin. Le parole di Powell saranno quindi misurate e setacciate per cercare di carpire segnali su quale sarà l'atteggiamento della Banca Centrale statunitense nei prossimi mesi, già a partire dal meeting del 21 settembre.
Con Fed hawkish altra tornata di vendite sulle criptovalute
Se la Fed darà segnali di accomodamento, o quantomeno di limitazione dell'intensità delle strette sul costo del denaro per frenare l'inflazione, è possibile che gli investitori prendano coraggio e tornino a comprare. Se viceversa il messaggio è, come molti si aspettano, che l'istituto centrale non abbasserà la guardia fino a quando l'indice dei prezzi al consumo non sarà tornato a livelli di controllo, è possibile attendersi un'altra tornata di vendite anche sulle criptovalute.
Secondo Craig Erlam, analista del broker Oanda, "Bitcoin continua a sembrare vulnerabile a una rottura di 20.000 dollari, che potrebbe essere un colpo doloroso, ma se Powell dice qualcosa che eccita la folla risk-on, potremmo vederlo rapidamente consumare la perdita della scorsa settimana".