Dopo che negli ultimi giorni era finito sotto la soglia dei 29.000 dollari, il
Bitcoin torna a salire riportandosi a 29.500 dollari. Attualmente la principale criptovaluta si sta muovendo dentro un intervallo ristretto senza dare indicazioni precise per i prossimi mesi.
L'aspetto sorprendente per un asset notoriamente così volatile è che nel mese di luglio le oscillazioni dei prezzi sono state più basse di quelle di altre attività come azioni e oro, con il volume di scambi che, secondo i dati forniti da Bendik Schei e Vetle Lunde, analisti senior di K33 Research, è crollato al livello più basso da novembre 2020. "Un'impresa rara che in precedenza ha prefigurato sostanziali eruzioni di volatilità nel breve termine", hanno scritto in una nota gli esperti.
Bisogna infatti risalire a cinque anni fa per vedere una volatilità a 30 giorni di Bitcoin così contenuta. Per questo gli analisti raccomandano prudenza. "Il mercato è chiaramente in una fase stabile senza precedenti, che in genere ha agito come una massiccia valvola di pressione per la volatilità. I trader dovrebbero quindi essere vigili".
Bitcoin: ecco i motivi del calo di volumi e volatilità
Il calo del volume degli scambi e della volatilità rappresentano aspetti che cominciano a preoccupare anche i più accorati sostenitori della criptovaluta, che si chiedono a cosa tutto ciò sia dovuto. È possibile che il periodo estivo abbia una sua influenza, ma al momento sembrano tre le ragioni principali.
La prima deriva dal
fisiologico calo di entusiasmo dopo la grande eccitazione scaturita dalla possibile approvazione da parte della
Securities and Exchange Commission del primo ETF Bitcoin spot, la cui richiesta è stata avanzata da BlackRock. "Anche se i sostenitori irriducibili continuano a scambiare Bitcoin, i trader attivi sembrano essersi spostati dal mercato delle criptovalute", ha dichiarato Matt Maley, capo stratega del mercato di Miller Tabak + Co.
Una seconda ragione può essere attribuita al fatto che Binance, l'exchange crittografico più grande del mondo, ha reintrodotto le commissioni di trading. Questo ha generato "un sostanziale declino degli scambi", hanno osservato i due analisti di K33.
In terzo luogo vi è ancora una certa riluttanza da parte degli investitori istituzionali a entrare nel settore crittografico. "I grandi investitori non hanno ancora fretta di entrare nel mercato delle criptovalute", afferma Noelle Acheson, autrice della newsletter "Crypto Is Macro Now". I motivi possono essere diversi, secondo l'esperta, come le possibili future sentenze su casi legali in corso e questioni recenti attinenti alla vulnerabilità della finanza decentralizzata.
Come uscirne? Acheson ritiene che debbano verificarsi alcune condizioni affinché si rivitalizzi il trading crittografico. "Fino a quando la volatilità non si riprenderà, è improbabile che ci sia un aumento dei volumi di mercato in maniera significativa. Ciò che serve in questo momento è un grande annuncio per incoraggiare alcuni investitori a entrare a mercato, tipo la notizia dell'ingresso di un nuovo grande partecipante al mercato o di una sentenza favorevole a Grayscale (nella causa contro la SEC)", ha affermato.