Il rally del
prezzo del Bitcoin si inceppa e a inizio settimana le quotazioni della principale criptovaluta scivolano fino a poco oltre 40.000 dollari, prima di un rimbalzo a 42.000 dollari. La scorsa settimana il le quotazioni avevano approcciato quota 45.000 dollari sull'aspettativa che la
Securities and Exchange Commission approvi il primo ETF spot sul Bitcoin e che la Federal Reserve taglierà anzitempo i tassi d'interesse.
Il sell-off delle ultime ore invece si spiega probabilmente con le prese di profitto. Secondo i dati di Coinglass, oggi sono state liquidate posizioni rialziste a Singapore per circa 299 milioni di dollari, il livello più alto da metà settembre. "Ha senso vedere alcune prese di profitto", ha detto Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Australia.
È possibile anche che gli investitori si siano un po' raffreddati rispetto ad alcuni fattori chiave che hanno fatto da catalizzatori nell'ultimo mese e mezzo. "La leva finanziaria del mercato è aumentata notevolmente. L'attuale calo sembra una riduzione delle attese riguardo le notizie fondamentali", ha sostenuto Richard Galvin, co-fondatore di Digital Asset Capital Management.
Prezzo Bitcoin: attenzione alle Banche centrali
Dall'inizio dell'anno, le quotazioni del Bitcoin sono balzate di oltre il 150%, recuperando il crollo verticale delle valute digitali nel 2022 che aveva bruciato circa 1.500 miliardi di dollari di capitalizzazione. Tuttavia, rispetto al record storico di novembre 2021 a 68.990 dollari, il prezzo risulta ancora parecchio indietro.
La settimana che è appena incominciata potrebbe essere un driver importante da qui alla fine dell'anno, poiché le principali Banche centrali scenderanno in campo per decidere sui tassi d'interesse e tracciare la politica monetaria per i prossimi mesi. Gli investitori hanno puntato sul fatto che Fed, BCE e BoE inizieranno ad allentare la politica monetaria all'inizio del 2024, ma queste aspettative rischiano di venire deluse, perché tutte e tre le autorità monetarie hanno segnalato di volere prove più chiare dell'indebolimento dei rispettivi mercati del lavoro prima di tagliare i tassi. Prove che la scorsa settimana non sono arrivate, visto che i dati sull'occupazione statunitense hanno evidenziato un mercato del lavoro ancora molto forte.
Questo sta mettendo un po' in allerta anche i trader in Bitcoin, dal momento che se i tassi rimangono alti più a lungo, la propensione verso le attività a rischio viene meno. Le Banche centrali "non possono dichiarare vittoria sull'inflazione e saranno molto riluttanti a dare il via libera sui tassi che si aspetta il mercato", ha dichiarato James Knightley, capo economista internazionale di ING.
Quindi, cosa aspettarsi nei prossimi giorni? La cautela rimane d'obbligo, secondo Sycamore, con "i cali verso l'intervallo compreso tra 37.500 e 40.000 dollari saranno ben supportati dagli acquirenti".