Ferrari in pole position a Piazza Affari con il nuovo AD Vigna | Investire.biz

Ferrari in pole position a Piazza Affari con il nuovo AD Vigna

24 giu 2021 - 15:30

24 giu 2021 - 16:30

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L’azienda del Cavallino Rampante è in evidenza a Borsa Italiana in attesa dell’insediamento del nuovo AD Vigna. A Casa Maranello focus sulle nuove tecnologie

La rivoluzione verde della mobilità elettrica ha creato un nuovo megatrend che sta spingendo tutte le case automobilistiche, anche quelle più tradizionali, verso la costruzione di modelli eco-friendly. Il tema della transizione energetica è centrale in ogni settore dell’economia e guardando in particolare ai numerosi recenti impegni delle case automobilistiche si può ben comprendere la portata del cambiamento.

Focalizzandoci sull’Italia, un’azienda in evidenza nella rivoluzione green è Ferrari, di recente sotto gli occhi degli investitori dopo la nomina di Benedetto Vigna – uomo chiave in STMicroelectronics - come nuovo AD dell’azienda di Maranello dal 1° settembre 2021.

È dello scorso febbraio la notizia che la big cap del Cavallino Rampante preveda entro il 2030 una Ferrari “full electric”, mentre Elkann prevede già nel 2025 almeno un modello 100% elettrico. Le parole del patron di casa Maranello hanno quindi scosso il mondo dell’automotive: nonostante la crisi di risultati che si protrae da tempo in Formula 1, la Ferrari rimane uno dei brand più iconici e importanti nel mondo delle auto sportive di lusso e di conseguenza il suo esordio nel mondo della mobilità elettrica potrebbe segnare un vero e proprio spartiacque definitivo per l’industria dell’auto.

Il marchio Ferrari è infatti sinonimo di esclusività, lusso, innovazione, potenza e design in tutto il mondo. Il Cavallino Rampante, che indirizza la sua produzione a consumatori con alto potere d'acquisto, dovrà affrontare grandi sfide nel futuro, come i cambiamenti nelle preferenze dei suoi potenziali clienti, la riduzione delle emissioni di carbonio e il progresso tecnologico sempre più mirato verso la digitalizzazione dei servizi.

Su quest’ultimo tema è recente la notizia che vede l’azienda stringere un’intesa con il colosso Amazon. Secondo quanto contenuto nell’accordo siglato tra le due compagnie, la società guidata da Jeff Bezos fornirà alla scuderia di Maranello servizi di cloud, machine learning e intelligenza artificiale.

Grazie all’intesa, Ferrari conta di migliorare significativamente quanto concerne progettazione e test delle vetture, ad esempio sfruttando l’Amazon Elastic Compute Cloud per eseguire simulazioni al computer in grado di offrire un feedback sulla performance delle auto anche nelle condizioni più estreme. In rampa di lancio vi è anche una piattaforma destinata al coinvolgimento dei fan del Cavallino Rampante, che sarà in grado di offrire contenuti esclusivi e sarà collegata ad applicazioni interattive.

Per il 2021, se la situazione sanitaria dovrebbe rimanere stabile o migliorare, Ferrari punta a ricavi per 4,3 miliardi, a un margine operativo lordo tra 1,45 e 1,5 miliardi (tra il 33,7% e il 34,9% del fatturato), a un utile operativo tra 970 milioni e 1,02 miliardi, a un utile per azione tra 4 e 4,2 euro e a flussi di cassa per 350 milioni.

I vertici di Ferrari, pur dicendosi “fiduciosi di raggiungere il limite superiore” degli intervalli prospettici "in virtù di risultati eccellenti, presa ordini forte e portafoglio ordini a livello record alla fine del primo trimestre", hanno comunque deciso di tener conto dell’impatto della pandemia posticipando di un anno i target finanziari al 2022 indicati nel piano industriale.

Standard Ethics, agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità, ha migliorato a “positivo” da “stabile” l’outlook sul Corporate Rating di Ferrari, confermato a “E+”. Confermata inoltre la visione positiva di lungo termine. Gli analisti hanno segnalato che la nomina di Benedetto Vigna a CEO di Ferrari, insieme ad altre migliorie avvenute nel recente passato, hanno elevato la qualità della governance della sostenibilità e la corporate governance dell’azienda.

Viste le potenzialità dell’azienda di Maranello su più fronti, ad attirare la nostra attenzione è stato quindi il certificato Recovery Top Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF0NT81 che ha come sottostante proprio Ferrari. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sull’azienda del Cavallino Rampante.

 

Azioni Ferrari: l’analisi tecnica

Se si osserva il grafico settimanale, il quadro tecnico di Ferrari appare costruttivo a Piazza Affari. Nel lungo periodo, in particolare dai minimi registrati a dicembre 2018, i corsi hanno dato vita ad una tendenza rialzista fino ai top in area 191 euro visti a dicembre scorso.

Con la flessione e il successivo recupero delle quotazioni, la struttura grafica di breve periodo appare contenuta in una figura triangolare che vede come limite superiore la trendline che conta il massimo menzionato prima con quello registrato a giugno a 181 euro, ora transitante a 179 euro.

Il limite inferiore invece è rappresentato dal supporto dinamico che conta i bottom di dicembre 2018, i minimi registrati a marzo 2020 e il minimo più recente segnato nel mese di maggio, ora passante a 162 euro. Al momento i corsi rimangono poco al di sopra di questo livello dinamico e un eventuale breakout di questa figura triangolare potrebbe alimentare nuovi acquisti.

In tal senso, il prossimo target per i compratori potrebbe essere identificato a contatto con la resistenza statica a 192 euro mentre un obiettivo più ambizioso sul livello psicologico a 200 euro. La positività verrebbe meno con un ritorno al di sotto dei 153 euro per azione.

 

Investire su Ferrari con i Certificati

La situazione descritta sinora sulle azioni Ferrari è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF0NT81. Questo prodotto è quotato dal 25 maggio 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione di 91,75 euro.

Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 16 dicembre 2021 (quasi 6 mesi) la quotazione di Ferrari sia superiore a quella della Barriera, fissata a 150,00 euro, l’89,90% dello Strike Iniziale.

Per questo motivo, eventuali leggeri ribassi del titolo Ferrari non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificate incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.

Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 95,00 euro (guadagno lordo potenziale del 5,26%), mentre Ferrari quota circa l’11,56% sopra la Barriera. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Ferrari siano pari o inferiori a 150,00 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 91,75 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.

 

 

 

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