Puntare sul comparto tecnologico con una protezione del 30% | Investire.biz

Puntare sul comparto tecnologico con una protezione del 30%

11 mag 2020 - 16:36

11 mag 2020 - 16:47

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Il settore tecnologico è stato uno dei più brillanti nelle ultime settimane. Natixis ha portato sul mercato un Phoenix Certificate Worst Of che rende fino al 14,4% annuo

In un momento storico in cui le prospettive dei settori economici tradizionali appaiono incerte a causa del diffondersi del Coronavirus e delle restrizioni sociali legate al lockdown, un comparto ha mostrato in modo concreto di essere entrato in una fase di completa maturità: quello tecnologico. Il rimbalzo degli indici di Borsa che è seguito al crollo a cavallo tra fine febbraio e metà marzo ha infatti avuto un protagonista indiscusso, il Nasdaq americano. Il paniere che raggruppa le aziende tecnologiche è stato quello che ha meglio performato. La crescita dei valori di Borsa non è stato casuale: smart working, acquisti online e biotecnologie sono solo alcuni dei trend che hanno attirato l’attenzione degli investitori.

In un contesto in cui la old economy dovrà capire come reinventarsi, quello della new economy appare dunque pronto a mettere a frutto gli investimenti fatti nel corso degli anni. Le abitudini delle persone potrebbero uscire modificate dalla crisi da Coronavirus, rendendo così le aziende della tecnologia il nuovo faro di lungo periodo di tutti gli investitori. Emblematico in tal senso che le sei società americane a maggior capitalizzazione del Nasdaq 100 siano al tempo stesso anche le sei aziende più grandi dell’S&P 500.

Quando si parla di tecnologia in generale si pensa agli Stati Uniti, tuttavia anche in Europa vi sono alcune realtà che nel corso degli anni sono state capaci di guadagnarsi ampi spazi su scala internazionale. Proprio questi presupposti hanno fatto attirare la nostra attenzione verso un Certificato d’investimento emesso di recente da Natixis. Si tratta del Phoenix Worst of Certificate che ha come sottostanti Nokia, Siemens, Koninklijke Philips e SAP.


Caratteristiche del Certificate di Natixis
Emesso lo scorso 5 maggio con un valore nominale di 1.000 euro e codice ISIN IT0006746504, il Certificato è quotato sul segmento Cert-X di EuroTLX. Il Phoenix Certificate dell’emittente francese consente di prendere posizione sul settore con un orizzonte temporale di medio termine: la sua scadenza naturale è infatti il 14 maggio 2025. Soprattutto può permettere di ottenere fino al 14,40% di rendimento annuo lordo.

La struttura del Certificato prevede infatti il pagamento di un premio mensile di 12 euro per prodotto detenuto se il peggiore dei quattro sottostanti alle date di rilevazione previste vale almeno il 75% del suo prezzo di riferimento iniziale. Il rischio che ritorni della volatilità sui mercati possano portare al mancato pagamento delle cedole mensili è peraltro smussato dalla presenza dell’effetto memoria.

Per chi non fosse pratico nell’uso dei Certificati d’Investimento, questa opzione permette agli investitori di incassare le cedole eventualmente non pagate del Certificato alla prima data di rilevazione intermedia in cui si verifica la condizione di pagamento. Ipotizziamo per esempio che uno dei quattro sottostanti non valga almeno il 75% del suo strike price a giugno, luglio e agosto, a settembre, con il verificarsi della condizione, l’investitore incasserebbe 48 euro (12 eurox4premi mensili) per Certificato posseduto.

Le date di rilevazione intermedia sono in totale 59 cui aggiungere quella di rilevazione finale in concomitanza con la scadenza naturale del Certificate. La prima rilevazione verrà fatta il 5 giugno prossimo. Con il 5 novembre prossimo, la data di rilevazione intermedia assumerà una valenza ancora più importante. Da quel momento ogni mese verrà infatti verificata la condizione di scadenza anticipata del Certificate. Se il Worst of del Phoenix Certificate emesso da Natixis dovesse valere almeno lo stesso valore dello strike price, allora il Certificato rimborserebbe il valore nominale maggiorato dell’ultimo premio mensile. Se il Certificate non dovesse scadere anticipatamente, l’investitore si troverà davanti tre possibili scenari:

 

  1. se il peggiore dei sottostanti dovesse valere almeno il 70% del valore iniziale, l’investitore si vedrebbe rimborsati i 1.000 euro del valore nominale del Certificate;
  2. se il Worst of dei sottostante dovesse valere almeno il 75% del suo strike price, incasserebbe 1.000 euro del valore nominale più l’ultimo premio mensile di 12 euro;
  3. se il peggiore dei quattro sottostanti dovesse valere meno del 70% del valore iniziale, l’investitore otterrebbe un rimborso commisurato alla performance di Borsa dell’azione. se per esempio SAP dovesse dimezzare il suo valore rispetto alla data di rilevazione iniziale, il Certificate pagherebbe 500 euro (1.000x0,5).


Giudizio Ufficio studi Investire.biz
Questo Certificate ha attirato il nostro interesse in primis per il tema d’investimento sottostante e la forza mostrata da un settore come quello digitale e tecnologico che appare essere entrato a pieno titolo in una fase di maturità. Consapevoli che le sfide dettate dal Covid-19 possano portare a nuove fasi di volatilità sui mercati azionari, il Phoenix Worst Of proposto da Natixis consente di affrontare questo rischio potendo contare su due elementi capace di smussarne l’impatto: l’effetto memoria dei premi mensili e la Barriera posta al 70% dello stike price di stampo europeo, quindi misurata solo a scadenza.

In un contesto in cui l’intervento delle Banche Centrali dovrebbe mantenere i rendimenti dei titoli di Stato su livelli storicamente molto bassi e in cui le aziende stanno adottando un atteggiamento più conservativo sul fronte della remunerazione degli azionisti per mantenere in pancia le munizioni per rispondere alle ricadute economiche del virus, poter contare sulla possibilità di ottenere l’1,2% di rendimento su base mensile appare un fattore favorevole rispetto ai normali rischi tipici di un investimento diretto in azioni.

Ipotizzando anche che il rimbalzo dei listini azionari dovesse proseguire anche nei mesi a venire, questo Certificate ha nell’opzione autocallabe un ultimo elemento di favore. Il possessore del Certificato infatti si troverebbe a incassare tutte le cedole previste dall’emissione alla scadenza anticipata, otterrebbe il rimborso del valore nominale del Certificate e avrebbe a quel punto la possibilità di modificare la propria asset allocation in base ai temi di maggior interesse del momento.

 

 

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