Il nervosismo di Cathie Wood, è comprensibile dopo il tracollo del suo fondo flagship, ARK Innovations ETF. Ma andiamo con ordine. Seguendo Elon Musk nella critica ai fondi passivi, Wood ha rincarato la dose citando come esempio proprio il titolo più pesato all’interno del suo fondo, ovvero Tesla. Per la stock picker, gli investitori in fondi indicizzati come il celebre SPY S&P 500 ETF hanno perso l'apprezzamento di 400 volte della società di veicoli elettrici prima che la stessa entrasse nell’indice.
In questo modo gli ultimi 20 anni di allocazione del capitale è stata errata provocando enormi distorsioni nei rendimenti da investimento. Con mercati dei fondi passivi ed ETF in costante crescita ed ormai preferiti in termini di flussi degli investitori (JP Morgan ha stimato che circa il 60% del denaro sta andando verso i prodotti a replica passiva), il problema del dominio in termini di peso decisorio all’interno dei Consigli di Amministrazione da parte dei grandi fondi rischia effettivamente di diventare una questione di governance.
Ma ovviamente questo vale sia per i fondi attivi che per quelli passivi visto che la presenza di BlackRock come iShares o come asset management attivo non cambierebbe granchè gli equilibri aziendali. Il tema quindi è corretto, il modo in cui è proposto e soprattutto l’autorità del personaggio no.
Fondo ARK Innovations: l'S&P sovraperforma anche a 3 anni
Ma come detto all’inizio il momento è difficile per il fondo ARK Innovations ed un confronto proprio con quello SPY citato in partenza che offre un ritorno identico a quello dell’indice S&P 500 a costo praticamente zero può essere quanto mai opportuno.
- Al 6 maggio la performance a 12 mesi di ARK Innovations è stata di -50%, quella dell’S&P 500 del +3%.
- A distanza di 2 anni lo SPY realizza un bel +46%, ARK -18%
- A distanza di 3 anni lo SPY fa +56% di performance, ARK +17%.
Grande valore innovativo dal fondo di Cathie non è stato creato a quanto pare e quindi per quale motivo un investitore dovrebbe pagare di più per ottenere di meno? Di questi personaggi negli anni se ne sono visti parecchi sia sui mercati azionari che obbligazionari. Regolarmente l’avvento di un bear market fa pulizia rimettendo gli strateghi nel dimenticatoio, ma c’è da scommettere che di nuovi ne nasceranno al prossimo ciclo di rialzo delle borse. Magari l’investimento passivo sarà meno affascinante e ricco di emozioni, ma come confermano le statistiche storiche risulta il più efficacie.