Il rialzo dei tassi di interesse del 2022 ha messo in evidenza l’importanza della duration quando si investe in strumenti obbligazionari. Fattore positivo quando i tassi scendono, fattore negativo quando viceversa salgono, come accaduto di recente.
Ma sul mercato viene offerto un nutrito gruppo di ETF che investono per tratti di curva. Strumenti adatti a chi vuole soprattutto speculare sui movimenti della curva dei rendimenti, inefficienti per il singolo investitore viste la strette maglie regolamentari che impongono la vendita delle obbligazioni quando queste escono dal range di scadenza accettabili.
Il classico esempio è quello dell’ETF 7-10 anni, ovvero che può mantenere in posizione solo obbligazioni con scadenze non superiori e non inferiori rispettivamente ai 10 e 7 anni, costretto a vendere quando il bond incluso nel paniere vanta una scadenza residua inferiore ai 7 anni. Indipendentemente dal prezzo del momento dell’obbligazione. Un contesto che ha prodotto immediate minusvalenze nel 2022-2023 quando la salita dei tassi ha zavorrato pesantemente i corsi delle obbligazioni.
Ma cosa hanno prodotto nel lungo periodo queste obbligazioni che investono sui singoli tratti di curva? E quale valore aggiunto hanno dato rispetto ad un classico ETF generalista? Hanno mantenuto le promesse?
ETF su bond sovrani: un confronto
Per fare questa analisi ho utilizzato gli ETF che investono sulle obbligazioni statali europee su tratti di curva 1-3 anni, 3-5 anni, 5-7 anni, 7-10 anni, 15-30 anni. Il tutto messo a confronto con l’ETF Xtrackers Eur Government Bond che rappresenta tutte le scadenze mediandole.
Fissando la data di partenza a maggio 2009 quando tutti questi strumenti erano quotati, dopo 15 anni il risultato finale total return di un ETF che investe in obbligazioni europee ha generato un rendimento del 33% cumulato.
In questo arco temporale l’investimento su tratti di curva più lunghi (15-30 anni) ha generato i rendimenti maggiori (64%) correttamente ripagando il premio di rendimento offerto dalla scadenza più lunga. Analogamente l’ETF 1-3 anni ha offerto il minore rendimento (15%) penalizzando l’investitore che ha scelto la maggior prudenza.
E questa scala procede con l’aumentare della durata dei titoli confermando l’efficienza del mercato obbligazionario e tutto sommato di questi ETF che hanno compiuto la missione a loro affidata.
L’ETF Amundi Eur Government Bond 5-7 è quello che ha realizzato la performance più simile a quella dell’ETF generalista (+31%), confermando anche in questo caso come lo strumento con duration simile all’ETF All Maturities ha svolto bene il suo lavoro. Naturalmente sono molto diversi i parametri di volatilità degli ETF. Una volatilità che va dal 10% delle scadenze lunghe al 5% dell’all maturities fino al 1,5% delle scadenze brevi.
Un test che quindi conferme le inefficienze operative di certi strumenti che investono solo per tratti di curva, ma anche la sostanziale efficienza nel riconoscere i vari premi di rendimento per scadenze nel lungo periodo.