L’investimento in Borsa in attività facenti parte del settore immobiliare solitamente si dirige verso i classici REITs (acronimo di Real Estate Investment Trusts, fondo di investimento immobiliare). Fondi ed ETF che contengono al loro interno questi veicoli di investimento permettono all’investitore di beneficiare di un consistente flusso di dividendi in ingresso legato anche alla struttura specifica di quelli che in gergo sono chiamati investimenti alternativi perché storicamente portatori di una correlazione più bassa verso l’azionario tradizionale.
Diversi sono gli ETF che replicano indici globali o regionali specializzati nel “property real estate”; le soddisfazioni negli ultimi anni non sono però state tante. A causa del veloce rialzo dei tassi i rendimenti di questi veicoli che investono in immobili residenziali, commerciali, industriali e sanitari sono stati di appena il 2% comprensivo dei dividendi nell’ultimo lustro. L’azionario globale nello stesso periodo ha offerto un rendimento superiore al 80%.
Ma esiste anche un altro strumento che può essere considerato una proxy dell’andamento del mercato immobiliare visto l’utilizzo che si fa della materia prima nella costruzione delle abitazioni. Sto parlando del legname e nello specifico dell’ETF che investe nelle società attive nel settore “timber”.
ETF sul legname: un modo alternativo per puntare sulla discesa dei tassi
Tema trascurato dalla maggior parte del marketing finanziario, ma che alla fine del secolo scorso era molto considerato dagli advisors americani prima dell’avvento di una marea di tematici che hanno reso meno affascinante il tema del legname e delle aziende operative nel settore.
L’ETF iShares Global Timber & Forestry ha ottenuto un rendimento total return del 40% negli ultimi 5 anni e avrebbe contribuito a rendere meno amara la pillola dell’investimento in REITs.
Sono 25 le società quotate presenti nell’ETF di iShares con una diversificazione geografica piuttosto originale. Al 25% di Stati Uniti seguono quote attorno al 10% di Svezia, Brasile, Finlandia, Canada e Giappone. Tra l’altro il 17% del portafoglio è proprio rappresentato da azioni immobiliari (WEYERHAEUSER REIT è il titolo più pesato, 8% del portafoglio).
ETF operativo dal 2007, il suo valore è raddoppiato ed un classico contenitore di azioni value. Il rapporto prezzo utili di 8 e prezzo valore di libro di 1,1 lo confermano.
Per chi cerca quindi uno strumento diversificante ma sempre attivo e collegato alle sorti del settore Real Estate, una combinazione di ETT global Reits e global Timber potrebbe essere una soluzione interessante in grado di rendere più ampia la partecipazione alla ripresa del mercato immobiliare quando i tassi di interesse ricominceranno a scendere favorendo così anche l’accesso ad un maggior volume di prestiti da parte di consumatori e imprese.