Il tema della sicurezza rimane uno dei più attuali anche nel variegato mondo degli ETF tematici. Alla sicurezza militare strettamente d’attualità a causa dei conflitti ai confini dell’Europa in terra ucraina e palestinese, si contrappone la sicurezza informatica con i cyber attacchi e il furto di segreti industriali combinati ai fenomeni di hackeraggio che costringono governi e società a investimenti massicci per limitare i danni a hardware e software aziendale oltre che al rischio di subire attacchi fraudolenti dalla concorrenza sleale.
ETF difesa vs cybersecurity: chi vince in Borsa
Investire in ambo i lati della sicurezza si può con ETF, ma chi si è comportato meglio finora? La soluzione migliore per effettuare un confronto è quella di passare da due prodotti specializzati e verificarne l’andamento. Il primo problema è che l’ETF VanEck Defense, praticamente l’unico degno di nota nel panorama europeo, è stato quotato in primavera e quindi il confronto su poco più di un semestre ha poco senso.
Sarà comunque lo scenario di guerra oppure la novità del tema, ma nel confronto con il Global X Cybersecurity il Defense di VanEck si comporta molto bene. Al 26 dicembre 2023 il +23% dal lancio dell’investimento in difesa militare è simile al +24% di performance ottenuto dall'ETF attivo nella difesa "virtuale". Aspetto ancora favorevole alla difesa “fisica” contro quella del cyberspazio è il livello di volatilità. Nel caso dell’ETF di Global X siamo al 23% su base annua, per VanEck Defence al 15%.
Quali le caratteristiche dei due ETF
Entrando direttamente nei due mondi quali sono le differenze sostanziali tra gli ETF? Il VanEck Defence è capace di quasi 100 milioni di dollari di masse amministrate e replica totalmente 29 società appartenenenti all’indice MarketVector Global Defense Industry, indice che replica la performance di aziende internazionali operanti nell'industria militare o della difesa. Quasi il 60% è rappresentato da azioni americane seguite da società francesi (20%) e italiane (5%).
ETF abbastanza diversificato con il 62% del portafoglio coperto dalle prime 10 società tra cui troviamo Leidos, Safran, Thales, Palantir e Leonardo. Lato valutazioni non siamo di fronte ad un settore cheap o expensive, con un rapporto prezzo utili attorno a 20. Decisamente meno del 39 che caratterizza il prossimo tema che andremo ad affrontare.
Passando infatti al tema cyber security ci accorgiamo che ci troviamo davanti sicuramente a un settore più affollato rispetto a quello della difesa. Global X è un’ETF ancora modesto come masse (L&G è un colosso da oltre 2 miliardi di euro ma con un costo di 20 punti base annui più elevato) ma può essere considerato una buona proxy del settore. Più concentrato con 22 titoli distribuiti prevalentemente in USA (67%) e Israele (14%). I primi 10 titoli si prendono circa il 60% dello spazio con Zscaler, Palo Alto e Crowdstrike tra le prime società del settore.
Due ETF che investono sulla difesa intesa in senso più ampio e che possono rappresentare anche un ideale pacchetto di strumenti adatti a costruire un paniere specializzato in questo tema. Settori comunque che difficilmente tramonteranno a breve nella lista degli ETF tematici vista la costante attualità dei fenomeni legati alla sicurezza militare ed informatica.