Una delle strategie più classiche praticata da alcuni investitori dopo annate con forti crescite o cali nei prezzi di certi asset di investimento è comprare chi ha perso tanto e vendere chi ha guadagnato parecchi punti percentuali. È un metodo che funziona? Visti i risultati 2023, andiamo a vedere se questa strategia nel 2024 ha portato dei benefici.
ETF: come è andato nel 2024 chi aveva vinto nel 2023?
Prima di tutto dobbiamo andare a verificare quali ETF nel 2023 hanno realizzato performance eccezionalmente positive e quali negative. Lo scorso anno tra i migliori ETF abbiamo trovato quelli attivi nel settore crypto blockchain come il WisdomTree Blockchain (+112%). A seguire avevamo gli strumenti focalizzati sul settore semiconduttori, con l’ETF di Amundi MSCI Semiconductors ESG che aveva messo a segno un solido +71%. Scendendo nella classifica dei vincitori e tralasciando strumenti simili per tema, tra i protagonisti del 2023 ricordiamo quelli sull’intelligenza artificiale, rappresentati in questo caso dall'Xtrackers Artificial Intellingence (+61%).
Come succede da ormai molti anni, anche la tecnologia era stata una grande protagonista del 2023, con l'Invesco US Technology Sector che aveva maturato un bel +53%. A seguire vanno ricordate le performance superiori al 50% di Nasdaq 100, Cyber Security, ETF tematici su uranio e nucleare e settore della comunicazione.
Ma quindi, cosa è successo nel 2024? Partiamo con il dire che chi ha liquidato in anticipo tutti questi settori ha sbagliato clamorosamente le sue previsioni. Il trend rialzista che ne aveva caratterizzato le sorti di Borsa nel 2023 è infatti proseguito anche quest'anno, in alcuni casi con una forza sbalorditiva.
È il caso dell’ETF su blockchain (+65%). Ampiamente in doppia cifra sono state anche le performance degli altri settori, con numeri importanti trasversalmente su tutto il settore tech. A pochi giorni dalla fine dell'anno il Nasdaq sta mettendo in archivio un altro generoso +35%.
Puntare sui perdenti 2023 è stata una scelta vincente?
E cosa sarebbe successo se a inizio anno si fosse deciso di puntare sui perdenti del 2023? In questa categoria rientrano il tema idrogeno (-38% con l’ETF di Global X), quello solare, le energie pulite in genere, le terre rare e la Cina, capitolata del 17% nel 2023. Fatta eccezione per l'ex Impero Celeste, che nel 2024 ha recuperato quasi interamente le perdite dell'anno precedente, tutto il resto del gruppo dei perdenti 2023 ha collezionato segni meno anche nel 2024. L’idrogeno ha accumulato un altro -20%, così come per le energie pulite l'anno è stato da dimenticare. Quindi mai come in questi due anni l’azionario ha saputo confermare le tendenze del 2023 anche nel 2024.
E nel mondo obbligazionario come è andata a finire? Nel 2023 il settore dei bond high yield globali è stato protagonista con un guadagno superiore al 10% per gli ETF di categoria. Rialzo confermato nel 2024 con guadagni nell’ordine del 9%. Grazie al calo dei tassi della BCE, negli ultimi 12 mesi è proseguito anche il recupero delle scadenze lunghe dell’obbligazionario europeo.
Gli ETF che investono sui titoli governativi con scadenze sopra i 10-15 anni al +10% del 2023 hanno sommato il +3% del 2024. In doppia cifra nel 2023 e nel 2024 gli ETF che operano nel settore dei bond convertibili, una inaspettata sorpresa positiva.
E come per il mercato azionario, anche per quello dei bond giapponesi si è registrato che i peggiori del 2023 che non hanno recuperato nel 2024, sia per gli ETF che investono su scadenze brevi che lunghe. Diverso invece il discorso degli ETF che coprono i bond governativi cinesi, capaci di ribaltare nel 2024 il segno meno del 2023 grazie alla compressione dei tassi locali.
Un filo comune chiude questo articolo che ha voluto seguire le sorti dei vincenti/perdenti 2023: il 2024 nella maggior parte dei casi non ha ribaltato le tendenze dominanti dello scorso anno smentendo l’idea comune che comprare su forti ribassi, soprattutto su mercati di nicchia, si rivela vincente nell’anno successivo.