Il Nasdaq è partito forte nel 2023, recuperando terreno dopo un disastroso 2022 in cui ha perso un terzo di capitalizzazione. L
'attesa di una Federal Reserve meno aggressiva, tutti guardano all'esito della due giorni di riunioni che inizia oggi, ha rinvigorito i titoli tecnologici. Si tratta di un settore particolarmente preso di mira nel 2022, quando la Banca Centrale statunitense ha deciso di iniziare una serie di inasprimenti sul costo del denaro: la crescita dei rendimenti di mercato ha reso più oneroso prendere a prestito per aziende come quelle tecnologiche che fanno molto ricorso al capitale di terzi per sostenere i propri investimenti a lungo raggio.
Un altro fattore di estrema importanza che ha favorito il rilancio del Nasdaq è rappresentato dal
calo del dollaro, visto molte aziende tech producono una parte sostanziosa dei loro profitti fuori dal territorio statunitense. Il biglietto verde ha
perso circa 11 punti percentuali dal massimo di settembre e da allora il
Nasdaq-100 è cresciuto quasi del 7%, dando vita a quattro settimane consecutive di rialzi nell'anno in corso.
Cosa aspettarci nei prossimi mesi?
Il rally dell'indice tecnologico statunitense è destinato a proseguire? Molto dipenderà da cosa diranno gli utili trimestrali delle società tech che saranno rilasciati in queste settimane e dalle prospettive del management per i prossimi trimestri . Chiaramente l'andamento del dollaro USA continuerà a recitare un ruolo importantissimo e questo si lega a doppio filo alla politica della Fed, la quale a sua volta è strettamente ancorata alle dinamiche dell'inflazione e al possibile arrivo di una recessione.
Secondo James Kavanaugh, Chief Financial Officer di IBM, l'indebolimento del dollaro nel secondo trimestre spingerà al rialzo i risultati delle aziende. Anche ServiceNow Inc. concorda che le fluttuazioni valutarie non peseranno sugli utili 2023, dopo un'annata in cui il dollaro forte ha pesato sulla crescita per 4,5 punti percentuali.
Ad esempio, gli analisti di UBS prevedono che i guadagni di Apple saranno deboli per quanto riguarda le vendite dell'iPhone ma questo andamento sarà compensato dal fattore positivo rappresentato dai cambi valutari. Infatti, nel 2022 il 50% del fatturato del colosso di Cupertino derivava da Paesi che non adottano il dollaro come moneta ufficiale. Bernstein ha riferito che l'indebolimento del dollaro agirà da cuscinetto, e questo effetto al momento non è prezzato nelle stime.
C'è però chi ridimensiona questo effetto positivo: "in questo momento quello che conta è la domanda", ha dichiarato Michael O'Keeffe, Chief investment officer di Stifel Nicolaus & Co. "Stiamo ancora aspettando che l'effetto ritardato della Fed sulla domanda entri in azione. Se qualcosa dovesse sorprenderci, potremmo assistere rapidamente a un'inversione del dollaro", ha concluso.