I metalli preziosi sono stati una delle più cocenti delusioni delle ultime settimane. Oro e argento, che entrano da sempre nei radar degli operatori forex per la loro caratteristiche di poter essere scambiati sul mercato spot, hanno subito le pressioni ribassiste generate dal rialzo dei rendimenti sui titoli di stato americani che, contestualmente ad un calo dell’inflazione, hanno permesso ai rendimenti reali di risalire. E per un asset privo di cedola questa è una brutta notizia.
A complicare la faccenda ci ha poi pensato un dollaro in gran spolvero capace di recuperare terreno contro le principali divise, tra cui l’euro. E quando il dollaro guadagna, solitamente l’oro che è quotato in Usd perde. E così è stato. Ad accompagnare il metallo giallo in questa fase negativa anche l’argento, scivolato all’ingiù dopo un recupero che aveva permesso al prezzo spot in dollari di superare quota 25.
Ma andiamo ai due grafici per capire le prospettive dei due metalli preziosi molto amati da trader e investitori.
Oro e Argento: attenzione, c'è un orso in agguato
L’oro, dopo aver toccato per la terza volta dal 2020 quota 2050 dollari l’oncia, ha ripiegato. Un potenziale triplo massimo? No, probabilmente la parete superiore di un range delimitato nella parte inferiore da area 1600/1700. La correzione di un centinaio di dollari ha portato lo XAU, il ticker con il quale viene solitamente scambiato l’oro, a ridosso dei primi supporti che contano. Quelli che uniscono la up trend line crescente in essere da fine 2022. Un rimbalzo da 1930 per ritentare l’assalto dei massimi è possibile anche se i margini di utile, rispetto ai rischi di perdita, appaiono limitati considerando la valenza della resistenza posta sopra 2 mila dollari. Uno sfondamento verso il basso di area 1920/1930 imporrebbe a quel punto una strategia short di oro.
Passando al parente povero del metallo giallo, l’argento, dopo due anni di ribassi proprio nel 2023 il Silver era riuscito ad uscire dalla negatività con un balzo a 26 dollari l’oncia che però sembra aver rappresentato la più classica delle trappole per tori. Il rientro sotto la down trend line pone infatti seri dubbi sulla capacità dell’argento di riprendere la marcia verso l’alto nei prossimi mesi. Prova della verità a 22 dollari l’oncia. Anche in questo caso perdere il supporto aprirebbe uno scenario tecnico di nuovo bearish.
Argento e oro offrono quindi ai trader delle interessanti opportunità tutte correlate a quello che succederà ai tassi americani. La risalita di quelli a breve (per il rischio default USA) e a lunga (per un’inflazione meno remissiva delle aspettative) ha creato le condizioni per un ritracciamento dei preziosi. Ripartire da qui sarebbe fondamentale. In caso contrario l’orso riprenderebbe il controllo della tendenza dominante.