Gli investitori continuano a comprare oro, con le quotazioni che stazionano sopra i 2.530 dollari l'oncia, poco distanti dal record del mese scorso di 2.570 dollari. Il metallo giallo ha battuto tutti i principali mercati azionari da inizio 2024, mostrando una certa
resistenza alle dinamiche del dollaro USA e dei tassi di interesse statunitensi. La forza del biglietto verde fino a qualche tempo fa avrebbe dovuto rallentare il rally dell'oro. Questo perché di norma un dollaro forte rende più oneroso per gli investitori non americani acquistare la materia prima, che è quotata nella valuta USA. Invece le quotazioni dell'oro sembrano non averne risentito. Così come non sono state intaccate dal fatto che la
Federal Reserve abbia tenuto i tassi di interesse alti più a lungo di quanto forse dovuto. Il metallo prezioso non è un'attività redditizia, perché non produce dividendi o interessi. Pertanto, se i rendimenti delle attività alternative - soprattutto di altri asset rifugio come i titoli di Stato USA - salgono, ciò rende più costoso in termini di opportunità detenere oro.
Quindi, cosa sta sostenendo le quotazioni dell'oro? Possono essere diverse le spiegazioni, ma gli analisti concordano sul fatto che l'asset funge da prezioso ripiego in un periodo storico di grande incertezza sotto il profilo economico e geopolitico. Il metallo è un bene durevole e fungibile, che non perde valore se scoppia una crisi finanziaria mondiale o se un'economia viene travolta dall'inflazione. Tra l'altro, il dollaro USA è da diverso tempo sotto pressione per le questioni geopolitiche: alcune grandi nazioni come Russia e Cina stanno cercando di ridurre la dipendenza dal dollaro, incrementando le riserve in oro. In altri termini, la speranza coltivata negli anni che alla fine le due regioni orientali potessero accomunarsi a una politica di stampo capitalistico abbracciando totalmente la supremazia del dollaro USA come riferimento mondiale è venuta meno. Anzi, è ragionevole presupporre che sia sparita del tutto. Giocoforza, la ricerca di un'alternativa che svolga funzioni simili a mezzo di scambio ha preso il sopravvento.
Oro: quotazioni verso nuovi record?
Visto il momentum positivo dell'oro, ci si chiede se il rally porterà a nuovi record nei prossimi mesi, alla luce di molte sfide che dovranno affrontare i mercati da ogni punto di vista.
Goldman Sachs ribadisce la sua fiducia nel metallo prezioso, prevedendo un prezzo a 2.700 dollari l'oncia per l'inizio del 2025. "L'oro rimane la nostra copertura preferita contro i rischi geopolitici e finanziari, con un ulteriore supporto da parte degli imminenti tagli dei tassi della Fed e degli acquisti in corso da parte delle Banche centrali dei mercati emergenti", ha affermato la banca d'affari americana.
Non è proprio dello stesso parere Kelvin Wong, analista di mercato senior di OANDA per l'Asia Pacifico. A suo avviso, "l'oro non è in grado di riconquistare i livelli intorno ai massimi storici per via della mancanza di nuovi catalizzatori positivi". Tuttavia, l'esperto avverte che "se i dati statunitensi indicano un'economia debole e la Fed adotta la narrativa di un taglio dei tassi jumbo, l'oro potrebbe salire fino a 2.640 dollari l'oncia quest'anno".
Più negativo è il commento dell'analista tecnico di Reuters, Wang Too, secondo cui l'oro spot potrebbe testare il supporto di 2.473 dollari, la cui rottura rischia di spingere le quotazioni verso i 2.434 dollari.