Uno dei nodi da sbrogliare per risolvere la guerra Russia-Ucraina e arrivare all'agognata fine delle ostilità riguarda le
terre rare. Il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha chiesto come condizione a Kiev per avviare le trattative di pace la cessione di questi importanti minerali di cui il Paese guidato da Volodymir Zelensky è ricco.
L'accordo permetterebbe all'Ucraina di compensare gli aiuti militari ricevuti dagli USA che, stando alle parole di Trump, ammonterebbero a 350 miliardi di dollari. Su questo punto però sono montate grandi polemiche e qualcuno ha accusato l'inquilino della Casa Bianca di voler approfittare di un popolo allo stremo impadronendosi delle poche ricchezze rimaste del Paese.
Ma perché sono così importanti le terre rare? Di seguito vedremo una spiegazione completa e cosa spinge Trump e l'occidente a nutrire un interesse così forte per le materie prime.
Terre rare: cosa e quali sono
Le terre rare sono minerali che si trovano nel sottosuolo la cui estrazione è molto complicata. Il procedimento è quello di ricavarli da rocce e argilla per raffinarli in un prodotto utilizzato per scopi industriali. Ciò richiede una tempistica lunga perché i metalli hanno bisogno di una separazione e purificazione individuale tutt'altro che semplice dal momento che hanno caratteristiche simili. Tra l'altro, alcuni dei minerali insiti nelle terre rare contengono elementi radioattivi, il che significa la possibilità per gli impianti di trattamento di trovarsi con scorie pericolose di cui diventa difficile e oneroso sbarazzarsene.
Nonostante la denominazione, in realtà questi metalli non sono così rari. Il punto è che occorre la tecnologia adatta per il mining e trovare le miniere sfruttabili sotto il profilo economico. Le terre rare vengono solitamente estratte come sottoprodotto di altri metalli più noti e ampiamente adoperati, come il ferro e il fosforo. I minerali però sono molto importanti per il loro utilizzo in svariati settori e prodotti come smartphone, televisori, turbine eoliche, convertitori catalitici nei veicoli, attrezzature militari, nonché per la transizione verso l'energia pulita.
Attualmente, l'elenco completo delle terre rare include: lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio, samario, europio, gadolinio, terbio, disprosio, olmio, erbio, tulio, itterbio, lutezio, ittrio e scandio. Secondo il gruppo di ricerca Project Blue, nel 2023 il settore delle terre rare valeva circa 7 miliardi di dollari a livello globale.
Terre rare: dove si trovano
Il mercato delle terre rare è dominato dalla Cina, che, stando ai dati dell'US Geological Survey, possiede quasi la metà delle riserve mondiali. La più grande miniera si trova a Bayan Obo, nella regione cinese della Mongolia Interna. L'egemonia di Pechino è il frutto di 30 anni di investimenti nella raffinazione e nella lavorazione. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, il Dragone controlla il 90% della lavorazione globale.
Questo preoccupa l'Occidente, in quanto diventa dipendente dalla catena di approvvigionamento controllata dalla Cina in diversi settori, specialmente in quelli considerati cruciali per la sicurezza nazionale come la difesa. L'Unione europea importa dalla Cina circa il 98% di terre rare, secondo quanto affermato dalla Commissione europea. Dal 2020, l'offerta cinese è aumentata sempre di più rispetto alla domanda. L'eccesso è destinato a rimanere almeno per tutti i prossimi due anni, secondo Benchmark Mineral Intelligence.
Perché Trump e l'Occidente sono interessati
L'Ucraina ha risorse preziose non sfruttate che potrebbero generare centinaia di miliardi di dollari. Tali risorse comprendono il petrolio, il gas e appunto le terre rare. È su queste ultime che Trump ha centrato la sua attenzione, per via del grande utilizzo che se ne fa in settori chiave. C'è da dire che il presidente USA non è nuovo a interessarsi di terre rare. Nel 2017 aveva firmato un ordine esecutivo per accaparrarsi le forniture di minerali critici, seguito da un altro del 2020.
L'obiettivo di Trump è colpire la Cina, autentico dominatore del mercato. Secondo Trump, Pechino rappresenta una minaccia perché le terre rare sono fondamentali nella produzione di magneti utilizzati nei jet da combattimento e nei missili. Quindi ne vale la sicurezza degli Stati Uniti e di tutto l'occidente. Per questo, The Donald è determinato a conquistare una certa quota di mercato per estromettere almeno in parte il Dragone dalla catena di approvvigionamento.
Anche il recente interesse ad appropriarsi della Groenlandia, per Trump rientra in un contesto di questo tipo, in quanto il Paese appartenente al Regno di Danimarca - che comprende la Danimarca continentale e le isole Fær Øer - è ricco di risorse minerarie. Con l'Ucraina, il magnate newyorchese ha più gioco facile, sia per l'esposizione di Kiev nei confronti degli Stati Uniti riguardo le forniture militari, sia per la posizione di palese difficoltà in rapporto a una guerra che ha fatto centinaia di migliaia di morti.