Originariamente ideato da Merrill Lynch, il MOVE index è l’indice della paura del mercato obbligazionario statunitense. Ecco come funziona e perché è importante monitorarlo
Quando si parla di volatilità, agli operatori dei mercati finanziari e professionisti del settore viene in mente il VIX, considerato come l’indice della “paura” del mercato azionario statunitense. Ma non è il solo indice a mostrare questo tipo di informazione, né tanto meno il più importante da monitorare.
La stessa volatilità che si misura sull’indice azionario leader, l'S&P 500, è anche misurata sullo stesso mercato obbligazionario tramite il Merrill Lynch Option Volatility Estimate, più conosciuto con l’acronimo MOVE.
Il 5 agosto 2019 l’Intercontinental Exchange (ICE), uno dei principali operatori di trading globale, ha annunciato di aver siglato un accordo per acquisire una famiglia di indici di volatilità sul comparto del reddito fisso, tra cui gli indici di volatilità MOVE da Bank of America Merrill Lynch. Da quel giorno l’indice è stato rinominato in ICE BofAML U.S. Bond Market Option Volatility Estimate Index.
MOVE: cosa è e come funziona
Originariamente elaborato da Merrill Lynch, l'indice MOVE è quindi l'equivalente del mercato obbligazionario del VIX. Il MOVE index misura la volatilità sulle opzioni negoziate sui Treasury Bond USA, rappresenta un barometro di rischio per comprendere come tende a muoversi il sentiment degli operatori sul mercato obbligazionario USA. In particolare, l'indice MOVE traccia il movimento della volatilità implicita dei rendimenti dei Treasury USA a 2, 5, 10 e 30 anni dai prezzi delle opzioni a 1 mese.
Harley Bassman, che ha creato l'indice negli anni '90 mentre lavorava per Merrill Lynch, afferma che "si può pensare al MOVE come al VIX dei bond”. Il MOVE ha la capacità unica di fornire un segnale del cambiamento di sentiment del rischio nel mercato a reddito fisso.
A differenza del VIX, il MOVE può aumentare mentre il sottostante (in questo caso i Treasury) si muove in entrambe le direzioni. Il VIX di solito aumenta quando l’indice S&P 500 sperimenta un crash o è al ribasso. Sebbene non sia un indicatore infallibile e predittivo, raro è il caso in cui un MOVE basso e una curva dei rendimenti piatta non sono presto stati seguiti da volatilità sui mercati.
Per questi motivi gli operatori dei mercati finanziari prestano molta attenzione al MOVE insieme all’andamento del VIX. Molti professionisti dell’asset management oltre al MOVE, monitorano anche dati come la differenza di rendimento fra i Treasury a 3 mesi e a 10 anni, le tendenze delle prime richieste di disoccupazione e il livello dell'indice ISM (Institute for Supply Management) del settore manifatturiero, per ottenere segnali sulla direzione della politica monetaria della Fed.
MOVE Index: interpretazione
Il MOVE Index tende a muoversi tra 80 e 120, con 80 che rappresenta una situazione di estrema compiacenza e 120 che rappresenta un sentiment di estrema paura. I movimenti verso gli estremi sono abbastanza rari. I movimenti al di sotto di 80 hanno preceduto la recessione del 91, la bolla dot.com e la recente crisi del credito. Una lettura inferiore a 80 tende a presagire un problema/anomalia di mercato.
Poiché la volatilità implicita è il costo dell'assicurazione, il MOVE misura la volontà degli investitori di acquistare un’assicurazione del rischio. Più basso è questo indice, minore è la domanda di protezione dai rischi. Inoltre, il MOVE può rimanere a un livello basso per molto tempo prima che si verifichi un evento sui mercati.
Ratio MOVE/VIX: un barometro per le asset class
Per avere un’idea del sentiment dei mercati azionari e obbligazionari, spesso i grandi investitori monitorano il rapporto tra MOVE e VIX. Quando il VIX è in aumento e il MOVE invece si mantiene su livelli molto bassi, il ratio MOVE/VIX risulterà molto basso. Ovviamente può anche succedere il contrario, ovvero che il MOVE aumenta e il VIX si mantiene basso. Scenario abbastanza insolito quest’ultimo, ma non proprio raro. La dinamica del ratio tra questi due indici di volatilità fornisce quindi un barometro di quello che potrebbe essere l’outflow da un asset class verso l’altra: un ratio basso favorirebbe il reddito fisso, verosimilmente un ratio alto favorirebbe l’equity.