Il mercato obbligazionario americano ha avuto un grande risveglio negli ultimi due mesi. I rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni sono crollati dal picco di ottobre, passando dal 5,02% al 4,23% attuale. Lo scorso mese, in particolare, è stato registrato il più grande guadagno per le obbligazioni dalla metà degli anni '80.
Questa iniezione di fiducia da parte degli investitori è derivata essenzialmente dalle aspettative del mercato sul fatto che
nel 2024 la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi d'interesse prima del previsto. Oggi si conclude la due giorni di riunioni di della Banca centrale americana e, dalla conferenza stampa del governatore
Jerome Powell, potrebbero emergere segnali sulle intenzioni di politica monetaria per il prossimo anno.
Al di là dell'ottimismo degli investitori, possiamo rilevare che l'economia statunitense è ancora molto forte, il mercato del lavoro è in gran forma e la crescita è consistente. L'inflazione invece si è raffreddata. I dati rilasciati ieri dal Bureau of Labor Statistics riportano un tasso del 3,1%, in discesa dal 3,2% del mese scorso. Tuttavia, ancora si è distanti dall'obiettivo di lungo termine della Fed del 2%. Tutto ciò implica che forse è troppo presto per pensare a tassi rapidamente in discesa e al rilancio definitivo delle obbligazioni USA nei prossimi mesi.
Obbligazioni USA: rendimenti previsti in aumento
La linea della prudenza viene sposata dagli economisti, che dubitano circa l'estensione del rally obbligazionario anche nel 2024.
Secondo Praveen Korapaty, capo strategist di Goldman Sachs, il rendimento dei Treasury Bond a 10 anni salirà fino al 4,5% entro la fine del prossimo anno. "I mercati stanno scontando un prematuro ed eccessivo allentamento della politica monetaria", ha detto Korapaty. L'esperto non esclude che ci possa essere una contrazione economica, ma avverte di un "rischio leggermente maggiore che i rendimenti possano salire al di sopra dello scenario di base della Fed del 4,55% se l'inflazione si rivelasse vischiosa o se l'adozione diffusa dell'intelligenza artificiale portasse a un boom della produttività".
Joseph Brusuelas, economista presso la società di consulenza fiscale RSM è sulla stessa linea e prevede anch'egli rendimenti del Tesoro a 10 anni al 4,5% a fine 2024. A suo giudizio, lo spazio per altri cali dei rendimenti obbligazionari è limitato, in quanto "la resilienza del mercato del lavoro indica che l'inflazione impiegherà tempo per tornare all'obiettivo della Fed". Brusuelas ritiene che non ci sarà una recessione, mentre una carenza strutturale della manodopera porterà a "un'inflazione un po' calda per i prossimi due anni".
Scott Anderson, capo economista di BMO Capital Markets, non prevede grandi rialzi dei rendimenti, ma nemmeno ulteriori discese. Secondo il suo parere, alla fine del 2024, il ritorno per T-note decennali si attesterà intorno al 4,2%. "La nostra previsione a lungo termine sulla Fed nei prossimi cinque anni è che il tasso dei Fed funds non tornerà presto ai livelli pre-pandemia", ha affermato. Il motivo è che i policy makers vorrebbero "evitare di stimolare l'economia".
Tutti e tre gli esperti di mercato avevano previsto correttamente che quest'anno i titoli di Stato USA a 10 anni avrebbero reso oltre il 4%.