I futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di giornata all'insegna della cautela sui mercati azionari europei, il cui focus rimane rivolto sia verso le tensioni geopolitiche presenti in Medio Oriente che verso le prossime mosse delle banche centrali in tema di taglio dei tassi di interesse. Nelle ultime alcuni banchieri centrali europei hanno fornito importanti indicazioni sulle prossime mosse della BCE, con la Banca Centrale europea che il prossimo 17 ottobre (QUI il calendario dei meeting BCE 2024) dovrebbe tagliare il costo del denaro di 25 punti base
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.700 punti, cercando di andare a mettere sotto pressione le prossime resistenze situate in area 33.800 punti, oltre i quali si dovrebbero avere ulteriori allunghi in direzione della soglia dei 34.000 punti. Al contrario una discesa delle quotazioni sotto i 33.500 punti, dovrebbe favorire nuove vendite con un primo obiettivo i 33.300-33.250 punti e successivamente i forti supporti situati sui 33.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella giornata odierna troviamo Azimut, con il gruppo che nel pomeriggio di ieri ha comunicato i dati della raccolta di settembre. Andiamo a leggerli nello specifico.
Azimut: a settembre raccolti 1,2 miliardi di euro
Nelle scorse ore Azimut ha comunicato i dati della raccolta del mese passato, che si è dimostrata particolarmente robusta grazie sia a quel modello di business diversificato che della presenza del Gruppo in 18 paesi. Nello specifico questa si è attestata a 1,2 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo di euro è stato indirizzato verso soluzioni gestite.
La raccolta netta totale da inizio anno si porta a 12,5 miliardi di euro, mentre le masse totali comprensive del risparmio amministrato hanno raggiunto un nuovo record di 106,1 miliardi di euro alla fine dello scorso mese, di cui 65,8 miliardi di euro fanno riferimento alle masse gestite. Ricordiamo che nello stesso mese del 2024 la raccolta si era attestata a 247 milioni di euro, mentre il totale dei primi 9 mesi era di poco superiore ai 5 miliardi di euro.
Nel dettaglio per quanto riguarda il nostro Paese, che rappresenta oltre il 50% delle proprie masse, si è registrata una forte crescita organica nelle soluzioni d'investimento nei mercati pubblici e privati e allo stesso tempo il Gruppo ha proseguito nel progetto di spin-off della rete, con la possibilità per i consulenti finanziari di raccogliere depositi a partire dai primi giorni di questo mese.
A livello internazionale è proseguita la crescita in Brasile e negli Stati Uniti, mentre il reclutamento di consulenti e banker ha generato un'importante raccolta netta sia a Monaco che a Singapore. Da sottolineare inoltre che nello scorso mese il Gruppo ha annunciato una partnership strategica con Oaktree, con l'obiettivo di accelerare l'espansione del proprio business in Australia.
Azimut: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora ad analizzare la situazione presene sul titolo nel breve e medio termine. E' stata una giornata all'insegna della cautela quella di ieri per il titolo Azimut, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 22,70 euro. Dal punto di vista operativo fondamentale per il titolo sarà la tenuta dei primi supporti situati nei pressi dei 22,30 euro, per proseguire quel trend ascendente innescatasi dai minimi di agosto situati in area 20,10-20,20 euro, in direzione dei massimi dello scorso mese situati sui 23,45 euro.
Nel caso in cui queste aree dovessero essere superate, si avrebbe una continuazione degli acquisti verso i 24 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente i 24,17 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 10 giugno.
Al contrario la perdita dei 22,30 euro dovrebbe far proseguire la fase correttiva innescatasi all'inizio della scorsa ottava, il cui primo target ribassista sarebbe situato sui 22 euro dove troviamo la media mobile a 50 giorni, l'indicatore giornaliero del Supertrend e la trendiline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di agosto.
Dal punto di vista operativo la violazione di tali aree supportive andrebbe ad indebolire la struttura grafica dell'azione, aprendo la strada ad ulteriori discese prima verso i 21,55-21,50 euro ed in seguito i 21,30 euro, dove verrebbe ricoperto il gap-up lasciato aperto lo scorso 16 agosto. Nel caso in cui il titolo non riuscesse a mantenersi sopra questi ultimi livelli, aumenterebbero le possibilità di andare a rivedere i minimi annuali posizionati sui 20,10 euro.
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