Gli investitori farebbero bene a
comprare le azioni di Cina ed Europa prima dell'Inaguration Day del 20 gennaio 2025, giorno in cui
Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca. Il suggerimento proviene dagli strategist di
Bank of America, che si mettono in contrapposizione con quanto sta esprimendo il mercato in questo momento. Dal risultato delle elezioni del 5 novembre che ha decretato Trump prossimo presidente degli Stati Uniti, gli investitori si sono proiettati verso le azioni statunitensi, snobbando i titoli di altri continenti.
Ciò ha portato il gap di performance quest'anno tra Wall Street e le Borse del Vecchio Continente al
livello più alto di quasi trent'anni, secondo un'analisi di Bloomberg (
Azioni Europee: il ritardo con Wall Street è il maggiore dal 1995). Rispetto agli indici cinesi, quelli americani hanno registrato una sovraperformance più ridotta, in quanto le misure di stimolo della Cina a fine settembre hanno innescato un rally dei propri titoli durato alcune settimane che ha migliorato il risultato da inizio anno.
Azioni: perché ora è il momento giusto per Cina ed Europa
Secondo gli strategist di BofA, il sentiment ribassista del mercato verso le azioni di Cina ed Europa si sta avvicinando a livelli "umilianti". Tuttavia, investire oggi in questi titoli potrebbe essere il momento più adatto, hanno suggerito. Il motivo sta nel fatto che Trump attuerà politiche commerciali di natura protezionistica, attraverso i dazi, e quindi votate a favorire le proprie aziende.
Tutto ciò innescherà una reazione a breve sia da parte della Cina che dell'Europa, sostengono gli esperti. Pechino amplierà gli stimoli fiscali, in aggiunta al pacchetto da 1.400 miliardi di dollari rilasciato la scorsa settimana, con lo scopo di rilanciare l'economia in crisi. Molti hanno criticato le misure, in quanto insufficienti per stimolare i consumi dal momento che sono limitate a rifinanziare il debito dei governi locali. Quindi, l'aspettativa ora è che le autorità cinesi integrino con un'altra abbondante iniezione di denaro che vada direttamente al cuore del problema. In verità, c'è la sensazione generale tra gli analisti che il governo stia aspettando di verificare se e in quale misura Trump inasprirà la sua politica tariffaria.
Quanto all'Europa, BofA sostiene che la Banca centrale europea aumenterà il ritmo del taglio dei tassi di interesse nella prospettiva che i dazi statunitensi andranno a colpire le aziende del blocco dei 20. Ancor più che l'economia dell'Eurozona sta danno palesi segnali di cedimento.
Gli esperti della banca d'affari americana non sempre hanno azzeccato le loro previsioni. Ad aprile dello scorso anno, ad esempio, hanno suggerito di vendere le azioni USA e di acquistare quelle al di fuori del territorio americano, poiché negli Stati Uniti sarebbe arrivata una recessione. Ciò non si è verificato. L'economia americana è rimasta resiliente, mentre i tagli dei tassi della Federal Reserve e le performance delle Big Tech hanno trainato l'azionariato USA, che ha fatto meglio di quello del resto del mondo.