Azioni Eni: ritorno sui top dopo accordo con UK su business CO2? | Investire.biz

Azioni Eni: ritorno sui top dopo accordo con UK su business CO2?

17 ott 2023 - 18:00

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Il titolo Eni torna a mettere sotto pressione i massimi del 2023. Quali i prossimi target in caso di superamento di queste aree resistenziali?

È stata una giornata volatile e debole questa odierna sui mercati azionari del Vecchio Continente che, sui timori di una Fed che potrebbe ancora essere aggressiva in tema di tassi di interesse dopo il buon dato arrivato dalle vendite al dettaglio, chiudono la seconda seduta dell'ottava in leggero territorio negativo.

In questo contesto il FTSE Mib termina le contrattazioni vicino ai valori di ieri in area 28.350 punti. Nel breve periodo non cambia l'impostazione sul nostro indice principale, con i prezzi che stazionano sempre a metà strada tra i forti supporti situati sulla soglia dei 28.000 punti e le resistenze situate sui 28.700 punti. Ricordiamo che sarà solo con il superamento di queste aree resistenziali che si avrebbe una prosecuzione del recupero verso i 29.000 punti e a seguire i 29.300 punti. Al contrario la perdita dei 28.000 punti spingerebbe i corsi prima verso i 27.750 punti e successivamente l'area dei 27.500 punti dove troviamo la media mobile di lungo periodo.

Tra i titoli che a Piazza Affari sono riusciti a chiudere con un segno positivo troviamo Eni, con la società che in queste ore ha trovato un importante accordo con il Regno Unito. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

 

 

Eni: accordo con Regno Unito per stoccaggio e trasporto C02

In mattinata Eni che comunicato di aver raggiunto con il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero del Regno Unito un accordo sui termini e le condizioni chiave relative al modello economico, normativo e di governance per il trasporto e lo stoccaggio di anidride carbonica nel cluster industriale CCS HyNet North West. Nello specifico i principi, stabiliti negli "Heads of Terms", pongono le basi per la finalizzazione degli accordi definitivi dei prossimi mesi. L'accordo rappresenta un passo importante verso la piena operatività di HyNet North West come primo business regolato al mondo in ambito CCS, che assicura dei ricavi per garantire un rendimento agli asset regolati, per il trasporto e stoccaggio delle emissioni di CO2 delle aziende "Hard to Abate" nel Nord Ovest dell'Inghilterra e del Galles del Nord.

L'azienda guidata da Claudio Descalzi ritiene che la Ccs potrà svolgere non solo un ruolo chiave per quanto riguarda la transizione energetica, ma che potrà diventare una linea strategica importante per lo sviluppo e la decarbonizzazione dell'azienda. In linea con questa strategia, il Cane a sei zampe ha raggiunto nel corso degli anni una posizione di primo piano nel Regno Unito, dove oltre a essere l'operatore delle attività di trasporto e stoccaggio di CO2 del progetto di HyNet North West ha da poco ottenuto una seconda licenza di stoccaggio. Quest'ultima riguarda il giacimento di gas depletato di Hewett, per un secondo progetto CCS il cui obiettivo è decarbonizzare le regioni del sud-est dell'Inghilterra e dell'estuario del Tamigi. Complessivamente i due progetti di HyNet North West e Bacton hanno una capacità di stoccaggio totale di quasi 500 milioni di tonnellate di CO2.

Nel dettaglio HyNet North West contribuirà a trasformare uno dei distretti industriali più energivori del Paese in uno dei primi cluster industriali a basse emissioni di CO2 al mondo. I lavori dovrebbero partire entro la metà del decennio e la capacità di stoccaggio annua sarà di circa 4,5 milioni di tonnellate di CO2 nella prima fase, per raggiungere negli anni immediatamente successivi al 2030 i 10 milioni di tonnellate. In questo modo HyNet North West fornirà un contributo significativo all'obiettivo del Regno Unito di stoccare 20-30 milioni di tonnellate di CO2 all'anno entro il 2030.

 

 

Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative

Volendo confrontare il titolo Eni con gli altri quotati a Piazza Affari, possiamo utilizzare lo Screener azioni di TradingView. Andiamo a vedere come l'azione Eni ha chiuso la seduta odierna. È stata una seduta positiva quella odierna per il titolo Eni, la sesta nelle ultime otto, con i prezzi che, riportandosi oltre i 15,50 euro, tornano ad avvicinare i top annuali toccati 24 ore fa in area 15,67 euro. Nel breve periodo il superamento di queste aree resistenziali da una parte andrebbe a rafforzare il trend rialzista e dall'altra farebbe aumentare le chance prima di spingersi verso i massimi del 2019 in area 16 euro e successivamente andare a rivedere i massimi del 2018 sui 16,85 euro. Nel caso in cui anche tali livelli dovessero essere messi alle spalle si avrebbe una continuazione degli acquisti capaci di proiettare i corsi fin verso i 17,50 euro, che rappresentano i top toccati dall'azione nell'aprile del 2015.

Al contrario la perdita dei 14,80 euro dovrebbe spingere il titolo prima a chiudere il gap-up lasciato aperto il 9 ottobre scorso nei pressi dei 14,67 euro ed in seguito indirizzarsi verso i 14,50-14,40 euro, che rappresentano i minimi di questo mese e nelle cui vicinanze troviamo anche l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui tali supporti dovessero essere violati al ribasso, si avrebbe una continuazione della fase correttiva con nuovi target ribassisti posti sui 13,80 euro, dove troviamo non solo la media mobile di lungo periodo ma anche la trendline ascendente che parte dai minimi di 12 mesi fa. Fondamentale sarebbe la tenuta di tali supporti per evitare sia un indebolimento della struttura grafica che la prosecuzione delle vendite fin verso la soglia psicologica dei 13 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi tre mesi.

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