In una giornata che vede il ritorno dei dati macro-economici, su tutti l'occupazione statunitense, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta in leggero territorio positivo sui listini azionari europei.
Con il focus rivolto anche alla politica francese, con l'avvicinarsi del ballottaggio, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni oltre i 34.100 punti, proseguendo in questo modo il trend ascendente in direzione dei 34.250-34.300 punti e a seguire verso i 34.500 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con la perdita dei 33.300 punti e primi target situati sulla soglia dei 33mila punti.
Tra le storie interessanti da seguire a Piazza Affari troviamo Eni, che nella giornata di ieri ha comunicato la cessione di una controllata. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Eni: ok alla vendita di Nigerian Agip
Nella giornata di ieri e dopo mesi di rinvii, Eni ha ottenuto il via libera da parte della autorità nigeriane per la cessione di un asset onshore presente nel Paese africano. Nello specifico la Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission ha confermato la vendita dell'unità locale Nigerian Agip Oil Company, controllata dal cane a sei zampe, a Oando, che rappresente la principale società energetica del Paese. Ricordiamo che il Gruppo guidato da Claudio Descalzi aveva annunciato la cessione della controllata nel settembre dello scorso anno e l'accordo comprendeva gli interessi in quattro Oil Mining Leased.
L'ok da parte delle autorità nigeriane si è dilatato nei tempi in quanto la Nuprc aveva posto come condizione alle varie major petrolifere, pronte ad uscire dal Paese, che si assumessero le responsabilità delle fuoriuscite di petrolio e risarcissero le comunità. Ricordiamo che le principali compagnie petrolifere che operano nella nazione dell'Africa occidentale, stanno abbandonando i loro campi onshore e in acque poco profonde a causa dei danni alle infrastrutture dovuti ai furti di greggio per concentrarsi sulle esplorazioni in acque profonde.
Da sottolineare infine che nelle ultime ore il cane a sei zampe ha confermato di essere al lavoro con il governo di Cipro, su un piano di sviluppo del giacimento di gas Cronos. Questo scoperto nell'agosto del 2022 secondo gli ultimi test di produzione effettuati nei mesi passati, ha permesso di stimare una capacità del pozzo superiore ai 4,2 milioni di metri cubi di gas al giorno.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio periodo. Con volumi risultati ampiamente sotto la media giornaliere mensile, è stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il tiolo Eni, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 14,60 euro.
Nel breve termine il superamento dei 14,70 euro, massimi degli ultimi due mesi, dovrebbe far proseguire quel recupero innescatosi nello scorso mese di giugno dai minimi annuali situati sui 13,50 euro. In questo caso dovremmo avere un primo obiettivo rialzista situato sui 14,82 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente i 15 euro, dove verrebbe chiuso il gp-down lasciato aperto lo sceso 16 maggio.
Nel caso in cui il titolo avesse la forza di lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, si assisterebbe ad una prosecuzione degli acquisti verso i 15,30 euro ed in seguito in direzione dei massimi di periodo situati in area 15,80 euro.
Al contrario la perdita dei 14,10-14 euro dovrebbe riportare le vendite con un primo target ribassista posizionato in area 13,90 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i minimi dello scorso mese di giugno in area 13,50 euro. Nel caso in cui ci fosse la violazione di questi supporti, si avrebbe un deciso indebolimento del quadro grafico con possibili nuove discese prima verso i 14 euro e a seguire sui minimi degli ultimi 12 mesi posti sui 12,65 euro.
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