Le azioni francesi hanno trovato un po' di sollievo nelle ultime sedute in Borsa. A lungo il CAC 40 è stato sotto pressione per l'annuncio shock di elezioni anticipate da parte del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Ora sembra essere tornato un po' di sereno, quantunque dal 10 giugno il principale indice francese sia sotto di circa quattro punti percentuali.
I mercati hanno ripreso fiato dopo che lo schieramento di Macron, Ensemble, ha deciso di fare fronte comune con il Nouveau Front Populaire di estrema sinistra per sbarrare la strada al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella al ballottaggio del 7 luglio. Il primo turno elettorale ha visto il trionfo dell'estrema destra con il 33,2% dei consensi, ma al secondo turno sarà probabilmente un'altra storia.
Tra gli scenari possibili troviamo:
- uno sfondamento del Rassemblement National contro tutto e tutti;
- il trionfo dell'unione che fa la forza;
- un parlamento diviso.
La sensazione generale è che, presto o tardi, in ogni caso spunteranno problemi di vario genere. Se dovesse imporsi Le Pen, i mercati potrebbero non accettare un governo guidato da uno schieramento euroscettico che si trova a coabitare per qualche anno con un capo dello Stato dalla visione opposta. Se il fronte allargato di centro-sinistra dovesse raggiungere l'obiettivo di chiudere le porte del potere alla destra, emergeranno comunque questioni di governabilità. Il motivo è che il programma politico dell'estrema sinistra poco ha a che vedere con quello di Macron, e i mercati non amano l'instabilità. Ancora peggiore, forse, sarebbe lo scenario di nessuna maggioranza in parlamento, che rischierebbe di dare adito al caos.
Stando agli ultimi sondaggi, però, è quello più probabile, con il Rassemblement National che arriverebbe al massimo a 220 seggi, non abbastanza per guadagnarsi la maggioranza di 289 utile per governare.
Molti si stanno chiedendo cosa succederebbe sul fronte obbligazionario se le cose dovessero mettersi male: la
Banca Centrale Europea interverrebbe in soccorso? Per ora, l'apparente calma sui mercati spinge i funzionari della BCE a tenere le bocche cucine evitando di sbilanciarsi. Probabilmente attenderanno l'esito di domenica prossima per avere un quadro più nitido del panorama politico generale.
Azioni francesi: sono da comprare ora?
Una situazione a tinte fosche così descritta in teoria non incentiva gli investitori a farsi avanti per acquistare le azioni francesi. Gli strategist di Morgan Stanley non la pensano così. In un report hanno scritto che i due principali scenari scaturenti dalle elezioni, vittoria del Rassemblement National e nessuna maggioranza, "saranno entrambi seguiti da una ripresa degli indici azionari francesi ed europei in generale". Mentre nel caso di una vittoria dell'estrema sinistra, "gli investitori potrebbero ridurre la loro esposizione agli asset europei". In particolare, un trionfo della destra, non dovrebbe alimentare grosse preoccupazioni, in quanto "la sua agenda di politica economica potrebbe essere più moderata di quanto non sia stata in passato", hanno sottolineato gli esperti.
Altri investitori però ritengono che il livello di incertezza sia troppo elevato per avventurarsi nelle azioni francesi prima del verdetto delle elezioni. Tra questi, Gilles Guibout, gestore di fondi di Axa Investment Managers. L'asset manager ha ridotto la sua esposizione in particolare sulle banche transalpine dopo che Macron ha sciolto il parlamento il 9 giugno. "Non gioco d'azzardo con i soldi dei miei clienti e non c'è abbastanza visibilità sulla situazione politica per fare una mossa", ha detto senza usare mezzi termini.