Le
azioni giapponesi hanno rallentato la loro corsa negli ultimi due mesi. Il
Nikkei 225 viaggia di oltre 2.000 punti al di sotto del massimo storico fissato a marzo a 41.133. Nei primi tre mesi dell'anno il principale indice giapponese è stato trainato dalla forza degli utili societari, dalla ripresa dei consumi - come ha dimostrato il ritorno dell'inflazione - e dalla debolezza dello yen che ha attirato gli investitori internazionali.
Nel secondo trimestre, però, alcuni fattori hanno sgretolato determinate certezze sui mercati azionari. Innanzitutto, le società hanno fornito indicazioni un po' deludenti sugli utili nei prossimi mesi e questo ha intaccato il sentiment positivo degli investitori.
In secondo luogo, questi ultimi sono stati messi in guardia dalla
posizione interventista del governo giapponese per contrastare la debolezza dello yen. Dai massimi di aprile di 160 per dollaro, la valuta nipponica è scivolata sotto 151 prima di risalire nei pressi di 157. In questo processo molto probabilmente le autorità del Sol Levante hanno fatto irruzione nei mercati valutari per impedire un pericoloso rally del cambio
USD/JPY oltre i livelli considerati chiave.
Contestualmente, la Bank of Japan mantiene ancora una politica monetaria accomodante nonostante sia uscita dal regime dei tassi negativi, ma si avvia lentamente verso un inasprimento probabilmente prima della fine dell'anno. Tassi di interesse più elevati non sono di norma un buon auspicio per i mercati azionari.
Infine, alcuni dati macroeconomici hanno suonato un campanello d'allarme. Ad esempio, il PIL del primo trimestre ha mostrato una contrazione maggiore del previsto per effetto della riduzione della spesa dei consumatori. Questo mette in dubbio la crescita stabile dell'economia giapponese, nonostante gli stimoli monetari ancora in atto.
Azioni giapponesi: sono da comprare ora?
A questo punto è lecito chiedersi se le azioni giapponesi possano riprendere presto il rally allo stesso ritmo tenuto fino a qualche mese fa o se bisogna aspettarsi una inversione di tendenza. Secondo gli analisti di Bank of America, il sentiment degli investitori è provato dal fatto che la guidance delle aziende giapponesi nelle trimestrali non sia stata all'altezza delle previsioni perché i rincari dei prezzi dello scorso anno hanno colpito la domanda dei consumatori.
Tuttavia, la banca americana crede che nel corso del 2024 le prospettive possano migliorare sui mercati azionari, a patto che la crescita degli utili sia sostenuta nonostante le stime conservative. Gli esperti di BofA inoltre ritengono che le condizioni economiche del Giappone miglioreranno grazie all'aumento dei salari e agli investimenti delle imprese. Ciò potrebbe avere un effetto positivo sulle azioni.
Generalmente, da qui a fine giugno c'è la possibilità di sfruttare il ritracciamento delle quotazioni per entrare in acquisto, con le condizioni dei mercati che nella seconda metà del 2024 saranno destinate a migliorare, hanno affermato gli analisti. Quanto alle azioni da scegliere, BofA opta per le blue-chip e value, con particolare attenzione ai settori esposti alla domanda interna e a quello manifatturiero.