I buoni dati provenienti nella serata di ieri da Netflix uniti ai deludenti indici Pmi europei, che potrebbero spingere la Bce a tagliare i tassi di interesse, impattano positivamente sui mercati azionari del Vecchio Continente che chiudono la terza seduta della settimana in generale rialzo. In questo contesto allunga il passo anche il FTSE Mib, con i prezzi che terminano le contrattazioni nei pressi dei 30.300 punti. Dal punto di vista operativo poco da sottolineare in quanto le quotazioni rimangono sempre all'interno del trading range posto tra i 30.000 punti e i 30.600 punti.
Tra le storie interessanti che hanno caratterizzato la giornata odierna a Piazza Affari troviamo Hera, con la società che ha visionato i risultati preconsuntivi del 2023 e approvato il Piano industriale al 2027. Andiamo a leggere il tutto nello specifico.
Hera: ecco il Piano industriale al 2027
In tarda mattinata Hera ha presentato non solo i preliminari dell'anno passato ma anche approvato il nuovo Piano industriale al 2027. Nello specifico il 2023 ha visto una crescita di tutti gli indicatori economici-finanziari, con un margine operativo lordo previsto in rialzo del 14% a 1,48 miliardi di euro, risultando in anticipo di tre anni rispetto al precedente Piano al 2026. Per quanto riguarda il Rapporto debito netto/MOL è previsto inferiore a 2,6x rispetto al 3,3x del 2022, mentre il dividendo è previsto a 14 centesimi di euro, risultando anche in questo caso oltre le attese del precedente Piano.
Per quanto riguarda il nuovo Piano industriale, che accompagnerà l'utilty emiliana al 2027, questo si pone come obiettivo strategico la creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder, con obiettivi di sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale, grazie a un modello di business e a un assetto industriale resiliente agli effetti negativi del cambiamento climatico e delle crisi esterne dei mercati. Nello specifico questo prevede un margine operativo lordo al 2027 attestarsi a 1,65 miliardi di euro, in aumento del 27% rispetto al 2022. Per quanto riguarda l'incremento del ritorno sul capitale investito netto dovrebbe passare dal 7,9% al 9,5%, mentre il debito netto/MOL dovrebbe scendere al di sotto del 3x nel corso del Piano, per portarsi al 2,7x nel 2027.
Nel corso degli anni la crescita media annua dell’utile per azione dovrebbe attestarsi al 7%, con una crescita del dividendo del 28%, equivalente a 16 centesimi per azione nel 2027. Da sottolineare inoltre che il Piano conferma l’impegno alla riduzione delle emissioni CO2 totali del 29% al 2027 e del 37% al 2030, con gli investimenti che dovrebbero raggiungere nei 5 anni i 4,4 miliardi di euro. Nel dettaglio il 30% di questi contribuirà alla digitalizzazione e all’innovazione delle infrastrutture, mentre il 40% contribuirà all’incremento della resilienza ai cambiamenti climatici delle infrastrutture del Gruppo.
Azioni Hera: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è mossa l'azione a Piazza Affari. Dopo la debolezza di ieri è stata una giornata positiva questa odierna per il titolo Hera, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 2,95 euro. Nel breve le attese sono per una prosecuzione di questo movimento che dovrebbe prima spingere i corsi verso la soglia dei 3 euro ed in seguito sui massimi annuali posti nei pressi dei 3,05 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di quest'ultime aree resistenziali, andrebbe non solo a rafforzare il quadro grafico di fondo ma aprirebbe le porte per ulteriori apprezzamenti prima verso i 3,25 euro e successivamente in direzione dei 3,35 euro. In questo contesto eventuali correzioni verso i 2,86-2,85 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, verrebbero viste come occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di quest'ultimi supporti dovrebbe far proseguire quella fase correttiva, partita dai top dello scorso dicembre situati sui 3,05 euro, in direzione dei 2,79 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente verso i 2,7 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di tali sostegni si avrebbe una continuazione delle vendite con un prossimo target sui 2,63 euro ed in seguito verso i minimi degli ultimi 10 mesi in area 2,46 euro.
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