Il rimbalzo del settore tecnologico statunitense impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio positivo, anticipano un inizio di giornata all'insegna degli acquisti sui mercati azionari europei. Con il focus che rimane rivolto alle prossime elezioni politiche in Francia, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.800 punti.
Dal punto di vista operativo oltre questi livelli è possibile una continuazione degli acquisti, verso i prossimi obiettivi situati sulla soglia dei 34.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 33.300 punti, dovrebbe riaprire la strada a nuove correzioni il cui primo target è situato sulla soglia dei 33.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Iren, con la società che nel pomeriggio di ieri ha comunicato il Piano indutriale 2024-2030. Andiamo a scoprire i punti salienti.
Iren: utile 2030 superiore ai 400 milioni di euro
Nel pomeriggio di ieri Iren, holding multiservizi che produce ed eroga in particolar modo energia elettrica, ha presentato alla comunità finanziaria il nuovo Piano industriale 2024-2030. Nello specifico questo dovrebbe perseguire una crescita basata su una forte focalizzazione strategica e un'attenta disciplina finanziaria.
Nel corso del Piano gli investimenti saranno pari a circa 8,2 miliardi di euro, consentendo in questo modo una crescita della marginalità di oltre 600 milioni rispetto al 2023. La visione strategica al 2030 si articolerà su tre pilastri fondamentali come la transizione ecologica, la creazione di valore dai territori e la qualità del servizio.
Nel dettaglio alla fine del Piano l'Ebitda sarà pari a circa 1,8 miliardi di euro, con un CAGR del +6% grazie a crescita organica, ampliamento del perimetro di consolidamento e sinergie. Nel corso degli anni gli investimenti saranno destinati non solo ai settori regolati delle reti, energia elettrica, gas e ciclo idrico integrato, ma anche allo sviluppo di nuova capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile, al settore ambientale e alla crescita della base clienti.
Da sottolineare che solo il 6% degli investimente sarà destinato a operazioni di consolidamento, gare ed M&A, 85% dei quali sono già stati individuati e in corso di finalizzazione, come quella riguardante EGEA e Sienambiente. Inoltre il Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro proseguirà il suo impegno sia nella decarbonizzazione, con l'obiettivo di dimezzare l'intensità carbonica rispetto al 2020, ma anche nella sviluppo di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti permettendo il raddoppio della materia recuperata.
Per quanto riguarda la Posizione finanziaria netta/EBITDA si prevede un ratio in miglioramento, fino al raggiungimento di 2,7x nel 2030. Superiore ai 400 milioni di euro al 2030 sarà invece l'utile netto, con un CAGR del +7%. Infine per quanto riguarda il dividendo questo fino al 2027 sarà pari al valore massimo tra un incremento annuo dell’8% e un pay-out del 60% dell’utile netto di Gruppo ordinario, mentre per gli anni successivi sarà pari ad un pay-out del 60%. In tal modo verrà garantita la certezza e la stabilità del dividendo ed un tasso di crescita superiore alla media di settore.
Azioni Iren: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa attendersi dall'azione nelle prossime sedute. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Iren, la settimana consecutiva, con i prezzi che si sono avvicinati ai massimi del 2024 situati sulla soglia dei 2 euro.
Nel breve periodo, grazie a tutti gli indicatori di forza impostati al rialzo, le attese sono per un superamento di questi livelli, oltre i quali si avrebbe un deciso rafforzamento del quadro grafico. In tal caso i prossimi obiettivi al rialzo sono posti sui 2,05 euro e successivamente verso i 2,13-2,15 euro, dove verrebbero messi sotto pressione i top degli ultimi 24 mesi. Nel caso in cui anche queste aree dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le possibilità di ulteriori apprezzamenti fin verso l'area dei 2,30 euro.
Al contrario l'eventuale ritorno sotto gli 1,95 euro dovrebbe aprire le porte ad una fase caratterizzata da prese di beneficio, il cui primo target sarebbe situato in area 1,90 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo. Nel caso in cui il titolo dovesse perdere questi supporti, si avrebbe una prosecuzione delle vendite fin verso i minimi del mese in corso posizionati nei pressi degli 1,85 euro.
Fondamentale diventerebbe la tenuta di tali livelli, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, per evitare un indebolimento del quadro grafico con probabili nuove vendite fin verso i minimi del 2024 situati in area 1,70 euro, con target intermedi a 1,75 euro.
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