Nel giorno in cui l'inflazione statunitense torna a crescere nel mese di ottobre al 2,6% rispetto al 2,4% del mese precedente, risultando però in linea con le attese degli analisti, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in ordine sparso.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni in leggero rialzo (+0,25%) nei pressi dei 33.650 punti. Dal punto di vista operativo non cambia l'impostazione sul mercato italiano, che solo con la tenuta dei 33.500 punti eviterebbe una continuazione della fase correttiva verso i 33.300-33.250 punti e a seguire sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 33.100 punti. Al contrario segnali positivi arriverebbero con il ritorno delle quotazioni sopra la soglia dei 34.000 punti.
Spostandoci Oltreoceano, tra i titoli da monitorare nella giornata odierna a Wall Street troviamo Marathon Digital Holdings. Negli scorsi minuti Bitcoin ha aggiornato nuovamente i massimi storici, balzando oltre la soglia dei 93mila dollari. Non è l'unico market mover capace di muovere le quotazioni del titolo, con la società che ha comunicato i dati del terzo trimestre e dei primi 9 mesi del 2024. Andiamo a scoprirli.
Marathon Digital: +34,5% i ricavi nel terzo trimestre
Dopo la chiusura delle contrattazioni di ieri Marathon Digital Holdings, la più grande socidtà di mining di criptovalute, ha comunicato i risultati del terzo trimestre e dei primi 9 mesi dell'anno in corso. Per quanto riguarda il periodo luglio-settembre i ricavi sono aumentati del 34,5% 131,65 milioni di dollari, rispetto ad attese poste a 151,7 milioni di dollari.
Nel periodo in corso si allarga la perdita netta che è stata di 124,79 milioni rispetto agli 0,39 milioni di dollari dello stesso periodo del 2023. In questo contesto la perdita per azione è stata di 0,42 dollari e si confronta con gli 0,34 dollari di dodici mesa prima. Anche in questo caso il dato è sotto il consenso che vedeva una perdita di 0,26 dollari per azioni.
Durante il terzo trimestre, la società ha prodotto 2.070 Bitcoin e ha acquistato altri 6.210 Bitcoin. Di questi, 4.144 Bitcoin sono stati acquistati utilizzando i proventi di un'emissione di titoli senior convertibili da 300 milioni di dollari, a un prezzo medio di 59.500 dollari per Bitcoin.
Per quanto riguarda i nove mesi, il fatturato è stato pari a 441,98 milioni di dollari rispetto ai 230,74 milioni di dollari di un anno fa, con un utile netto che passa dai 109,35 milioni di dollari dell'anno passato agli attuali 12,73 milioni di dollari. L'utile per azione è stato pari a 0,05 dollari rispetto ahli 0,63 dollari dell'anno passato.
Azioni MARA: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovedo l'azione a Wall Street. Dopo il rally delle ultime 5 giornate, con i prezzi che sono passati dai 15,9 dollari ai 25,23 dollari, l'apertura odierna è all'insegna delle vendite per il titolo MARA con i prezzi che scendono sotto la soglia dei 24 dollari.
Dal punto di vista operativo il movimento odierno, che dobbiamo leggere come un normale pullback ribassista, non modificano il trend di breve periodo che rimane impostato al rialzo. In questo contesto tutte le correzioni che dovessero rimanere sopra la soglia dei 22 dollari, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto con primi obiettivi i massimi di ieri in area 25,38 dollari.
Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, dovremmo assistere ad ulteriori apprezzamenti in direzione dei massimi dello scorso mese di luglio in area 27-27,40 dollari. Lasciandosi alle spalle tali aree si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico, con prossimi target i massimi annuali posizionati sui 32,5 dollari, con target intermedi sulla soglia dei 30 dollari.
Al contrario la perdita dei 22 dollari andrebbe ad indebolire il sentiment di breve sul titolo, il quali si aprirebbe le porte per andare a chiudere il gap-up lasciato aperto lunedì scorso sui 19,43 dollari. La perdita di questi sostegni, dove transita la media mobile di lungo periodo, dovrebbe far proseguire la fase correttiva verso i 17,50 dollari ed in seguito i 16,35 dollari, dove verrebbe chiuso l'altro gap-up rimasto aperto lo scorso 6 novembre. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi supporti, per evitare al titolo un ritorno verso i minimi annuali situati sui 13 euro.
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