Nonostante i nuovi occupati del settore non agricolo statunitensi siano risultati nel mese di novembre sopra le attese degli analisti, i principali mercati azionari del Vecchio Continente chiudono l'ultima seduta della settimana in generale territorio positivo.
In questo contesto il Ftse Mib termina le contrattazioni nei pressi dei 30.400 punti, confermando quel trend ascendente che dovrebbe accompagnare le quotazioni prima verso i 30.600-30.700 punti e a seguire in direzione dei 31.000-31.100 punti, Al contrario solo con un ritorno dei corsi sotto i 29.000 punti che si avrebbero dei primi segnali di rallentamento del trend rialzista, con primi obiettivi i 28.920 punti, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 novembre, e a seguire i 28.581 punti, chiudono un altro gap-up lasciato aperto il 13 novembre.
Tra i titoli che nella seduta odierna a Piazza Affari hanno visto un'aumento della volatilità troviamo Poste Italiane, in scia ad alcune indiscrezioni giunte prima dell'apertura dei mercati. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Poste Italiane: Mef vicino a cessione della propria quota?
Secondo alcune indiscrezioni di stampa giunte prima dell'apertura dei mercati ma smentite in questi ultimi minuti dal Ministero dell'Economia, il Tesoro italiano, seguendo la stessa procedura utilizzata per la vendita del 25% di Banca Mps, starebbe pensando alla cessione di una parte o dell'intera sua partecipazione, vicina al 30%, detenuta in Poste Italiane.
L'operazione che potrebbe valere fino a 3,8 miliardi di euro, potrebbe arrivare nel primo trimestre del nuovo anno in coincidenza con la presentazione del nuovo Piano industriale da parte del Gruppo guidato da Matteo Del Fante. Sempre secondo i rumors di queste ore, Cassa Depositi che ha il 35% del capitale di Poste italiane manterrebbe al contrario inalterata la propria quota. Ricordiamo che l'attesa per il Piano industriale del Gruppo è molto atteso, in quanto durante i prossimi tre anni Poste Italiane dovrebbe trasformarsi in un operatore di logistica a 360 gradi, mantenendo al tempo stesso la sua presenza sia nel business dei servizi finanziari che assicurativi, sia digitali che tradizionali.
Azioni Poste Italiane: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è mossa l'azione nella seduta odierna. Con volumi pari alla media giornaliera mensile questa odierna è stata una seduta decisamente volatile per il titolo Poste italiane che, dopo un'apertura in gap-down in area 9,79 euro, chiude le contrattazioni in recupero e oltre la soglia dei 10 euro. Nel breve periodo una conferma sopra questi livelli, dovrebbe far proseguire gli acquisti che dovrebbero proiettare i corsi prima verso i massimi dello scorso mese di novembre in area 10,20 euro e successivamente verso i 10,30-10,35 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali, aprirebbe le porte per un test sui massimi annuali situati in area 10,60 euro. Nel caso in cui le quotazioni dovessero lasciarsi alle spalle quest'ultimi livelli, assisteremmo ad un miglioramento del quadro grafico con possibili estensione dei guadagni fin verso la soglia degli 11 euro.
Al contrario la perdita dei minimi odierni, nei cui pressi troviamo sia la media mobile di lungo periodo che l'indicatore giornaliero del Supertrend, riattiverebbe quella fase correttiva partita lo scorso 17 novembre, in direzione dei 9,634 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 7 novembre, e successivamente i 9,50 euro. L'eventuale perdita di questo sostegni farebbe proseguire le vendite con prossimi obiettivi i 9,25 euro e a seguire i minimi degli ultimi mesi posti sulla soglia dei 9 euro. Fondamentale nel caso diventerà la tenuta di tali supporti, per evitare un ritorno sui minimi annuali posti a 8,65 euro.
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