Dopo una partenza all'insegna della cautela si sono indeboliti i mercati azionari europei che, in scia alle parole ancora attendiste di J.Powell in tema di taglio dei tassi di interesse, chiudono le contrattazioni in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib termina la seduta sotto la soglia dei 34.000 punti, livelli che se non recuperati dovrebbero far proseguire le vendite prima in direzione dei 33.750-33.700 punti e a seguire i 33.500 punti. Al contrario solo con il ritorno oltre i 34.000 punti, si aprirebbero le porte a nuovi acquisti con primi obiettivi i 34.300 e successivamente i 34.500 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna hanno cercato di arrestare le vendite troviamo Stellantis, con la società che in mattinata ha comunicato delle importanti novità per quanto riguarda i veicoli ibridi. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Stellantis: 36 nuovi modelli ibridi entro il 2026
Nelle scorse ore Stellantis ha comunicato che, per soddisfare la richiesta degli ordini di modelli ibridi, amplierà a 36 nuovi modelli la linea di questi veicoli a prezzi accessibili nell'area euro. Nello specifico il Gruppo italo-francese proporrà 30 modelli ibridi per nove dei suoi 14 marchi, tra questi Fiat, Jeep e Alfa Romeo, e ne lancerà altri sei nei prossimi 24 mesi. "Le varianti ibride offrono un'esperienza di guida eccezionale, garantendo al tempo stesso sia una riduzione delle emissioni di Co2 che un prezzo più accessibile se confrontate ai veicoli completamenti elettrici", riporta la nota della casa.
A questo proposito da sottolineare come per Stellantis nel corso dell'anno le vendite di veicoli elettrici nell'area euro sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre al contrario si è registrata un aumento del 41% per quanto riguarda le immatricolazioni di modelli ibridi. Nel dettaglio la società ha comunicato che si sta concentrando sulla vendita di veicoli "mild hybrid", ovvero quelli senza spina che utilizzano una batteria a bassa tensione da 48 volt, un cambio robotizzato a doppia frizione e un sistema di recupero dell'energia in frenata rinforzato. Inoltre la tecnologia ibrida economica di Stellantis consente un'autonomia fino a un chilometro in modalità puramente elettrica, rispetto agli 80 chilometri circa della tecnologia ibrida plug-in del gruppo.
Da sottolineare che l'azienda guidata da Carlos Tavares è leader nelle vendite di veicoli a basse emissioni, che comprendono veicoli elettrici a batteria, a celle a combustibile, ibridi e ibridi plug-in nei segmenti A e B e per i veicoli commerciali leggeri del mercato EU30. L'obiettivo del Gruppo è quello di investire oltre 50 miliardi di euro in tutto il mondo nel campo dell’elettrificazione, contribuendo al conseguimento dei traguardi fissati nel piano strategico Dare Forward 2030. Questi prevedono di raggiungere il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti entro la fine del decennio.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella giornata odierna. Con un volumi in decisa contrazione rispetto alle sedute precedenti è stata una giornata in leggero territorio positivo per il titolo Stellantis, con le quotazioni che hanno terminato la seconda seduta dell'ottava vicino alla soglia dei 18 euro. Con un'impostazione di fondo che rimane confermata al ribasso, per inviare un segnale di inversione i prezzi dovrebbero spingersi oltre i massimi delle ultime tre settimane situati in area 19,50-19,60 euro, nei cui pressi troviamo anche l'indicatore daily del Supertrend. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, dovremmo infatti assistere ad ulteriore apprezzamenti prima verso i 20,50 euro e successivamente in direzione della soglia dei 21 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo. Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di questi ultimi livelli, aprirebbe le porte ad una nuova accelerazione rialzista prima verso i 22 euro e successivamente in direzione dei 23 euro.
Al contrario il mancato ritorno oltre i 19,5 euro confermerebbe la debolezza della struttura grafica dell'azione, con possibili nuove correzioni in direzione dei minimi di questa ottava situati nei pressi della soglia dei 17,8 euro. Su questi livelli verrebbe messa sotto pressione la trendline ascendente che parte dai minimi di luglio del 2022 e unisce quelli registrati nel giugno dello scorso anno. Fondamentale diventerebbe quindi la tenuta di questi sostegni, per evitare ulteriori discese prima in direzione dei 16,80 euro e successivamente verso i minimi di agosto dello scorso anno situati in area 16,25 euro. La violazione di tali sostegni dovrebbe spingere l'azione verso il bottom dello scorso anno situato sulla soglia dei 15 euro.
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