Le parole di Jerome Powell, che nella serata di ieri ha aperto ad un taglio dei tassi di interesse oltreoceano fin dal prossimo mese di settembre, non impattano più di tanto sui futures del Vecchio Continente che, impostati vicino alla parità, anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui mercati azionari europei.
Con il focus odierno rivolto ad una serie di dati macroeconomici, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.800 punti, cercando di allontanarsi dai supporti situati sui 33.500 punti. Dal punto di vista operativo la violazione di questi ultimi livelli, dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione dei 33.300-33.250 punti e a seguire la soglia dei 33.000 punti. Al contrario segnali di ritrovata forza si avrebbero con il ritorno delle quotazioni oltre l'area dei 34.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Tim, con il Gruppo telefonico che nella serata di ieri ha comunicato i dati dei primi 6 mesi. Andiamo a leggerli.
Tim: ricavi semestrali in crescita e guidance confermata
Nella serata di ieri Tim ha comunicato i dati dei primi sei mesi del 2024 che, dopo la cessione di Netco dovrebbe permettere al Gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e alla riduzione dell’indebitamento finanziario. Nel corso dei primi sei mesi i ricavi si sono attestati a 7,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per quanto riguarda il mercato domestico questo ha visto una crescita dell'1,6% a 4,9 miliardi di euro, mentre il Brasile con 2,3 miliardi di euro ha registrato un aumento del 7,8%. Da segnalare che i ricavi da servizi sono in crescita del 4,0% anno su anno a 6,7 miliardi di euro, con un +2,2% nel mercato domestico a 4,5 miliardi di euro e del 7,6% in Brasile a 2,2 miliardi di euro. In deciso aumento del 9.4% è risultato l’Ebitda che si è attestato a 2,1 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’Ebitda After Lease, è salito del 13,0% a 1,8 miliardi di euro, grazie al +8,8% nel mercato domestico a 1 miliardo di euro e al 17,8% in Brasile con 800 milioni di euro.
Nello specifico TIM Consumer ha registrato ricavi totali sostanzialmente stabili a 3,0 miliardi di euro e ricavi da servizi pari a 2,7 miliardi di euro, TIM Enterprise ha visto ricavi totali in aumento del 4,9% a 1,5 miliardi di euro e ricavi da servizi in rialzo del 6,4% a 1,4 miliardi di euro. Su quest'ultimi numeri da segnalare l'ottima performance del 19% del Cloud, della Security del 100% e dell'IoT del 49%. Infine per quanto riguarda TIM Brasil ha registrato ricavi pari a 2,3 miliardi di euro, in aumento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato e ricavi da servizi pari a 2,2 miliardi di euro, in crescita del 7,6%.
Per quanto riguarda l'Ebitda si è attestato a 1,1 miliardi di euro, risultando in aumento del 9,9%, in scia alla spinta del segmento mobile. Da segnalare la forte crescita dell’Ebitda After Lease a 0,8 miliardi di euro, in aumento del 17,8% anno su anno. In calo nel corso del semestre è risultato il debito che si è attestato a 8,1 miliardi di euro, grazie alla cessione di NetCo. Infine da segnalare che la società ha confermato le guidance sul 2024.
Azioni Tim: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio periodo. E' stata una giornata all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo Tim, con le quotazioni che, con volumi in aumento, hanno chiuso le contrattazioni in area 0,227 euro. Nel breve periodo la mancata ripresa delle prime aree resistenziali situate in area 0,232 euro, dovrebbe far proseguire le vendite sull'azione in direzione dei minimi degli ultimi due mesi situati nelle vicinanze degli 0,22 euro. Nel caso in cui tali supporti dovessero essere violati, si aprirebbero le porte per un test sul bottom annuale posto sulla soglia degli 0,2 euro, con target intermedi in area 0,21 euro. Con l'eventuale perdita degli 0,2 euro, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con possibili nuove discese verso i prossimi target ribassisti posizionati in area 0,18 euro.
Al contrario la ripresa degli 0,232 euro, massimi di questa settimana, dovrebbe porre le basi ad una ripresa degli acquisti, prima in direzione degli 0,243 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, e successivamente spingersi verso i top degli ultimi 4 mesi posti nei pressi degli 0,253 euro. Nel caso in cui queste ultime aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle e nelle cui vicinanze troviamo la media mobile di lungo periodo, si avrebbe un deciso rafforzamento del quadro grafico con possibili ulteriori rialzi prima verso gli 0,2625 euro ed in seguito in direzione degli 0,275 euro.
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