Con il focus che rimane sempre rivolto sia alle prossime decisioni delle banche centrali in tema di tassi di interesse che alle tensioni geopolitiche, i futures del Vecchio Continente impostati in territorio positivo anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti sui principali mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe spingeri in apertura di contrattazioni sopra la soglia dei 34.000 punti, oltre i quali sono possibili ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 34.300 punti e successivamente in direzione dei 34.500 punti, che rappresentano i massimi della scorsa settimana.
Tra le storie da seguire a Piazza Affari nella giornata odierna troviamo Unicredit, con la banca milanese che ha comunicato i dati del primo trimestre. Andiamo a leggerli nello specifico.
Unicredit: utile in crescita del 24%, guidance alzata
In queste ore Unicredit ha comunicato i conti del primi tre mesi dell'anno in corso, contrassegnato dal tredicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e sostenuto da una robusta dinamica delle commissioni in tutte le categorie. Nello specifico nel corso del trimestre l'utile ha visto una crescita del 24% a 2,6 miliardi di euro, con un Rote del 23%, mentre i ricavi si sono spinti a 6,3 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e del 10,9% se confrontato all'ultimo trimestre dell'anno passato. Ricordiamo che le attese vedevano ricavi a 5,94 miliardi di euro, mentre l'utile ero atteso a 2,13 miliardi di euro.
In questo contesto da segnare l'aumento delle commissioni a 2,1 miliardi di euro, +15,8% rispetto al trimestre precedente, grazie ad uno slancio commerciale in scia ad un attenta attenzione verso la clientela e alimentato della fabbriche prodotto. Al contrario il margine di interesse scende dello 0,9% rispetto al quarto trimestre del 2023, attestandosi a 3,6 miliardi di euro. Nel periodo gennaio-marzo è migliorato ulteriormente il rapporto costi/ricavi che si è spinto al 36,2%, sostenuto da una continua efficienza operativa. Grazie a questi numeri l'Eps vede una crescita del 42% a 1,52 euro, mentre il patrimonio netto tangibile per azione è aumentato del 25% rispetto a 12 mesi fa. In ulteriore crescita di 35 pb risulta il Cet1 ratio che si attesta al 16,23% con l’accantonamento della distribuzione per 2,6 miliardi di euro più che compensato dalla continua forte generazione organica di capitale vicina ai 3,4 miliardi di euro.
Nel corso della presentazione dei dati la banca guidata da Andrea Orcel ha aumentato la guidance sull'anno in corso con un utile netto che dovrebbe superare gli 8,5 miliardi di euro, con un rote invariato al 16,5% ed una generazione organica di capitale superiore ai 300 punti base. Ricordiamo infine che nel corso dell'anno sono attesi 10 miliardi di euro di distribuzione agli azionisti, mentre il dividendo dovrebbe aumentare nel corso del 2025 e del 2026. Al contrario nel caso in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per operazioni di M&A, il livello delle distribuzioni annuali nel periodo 2025-2026 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dall’acquisto di azioni proprie.
Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sull'azione nel breve e medio periodo. E' stata una giornata positiva quella di ieri per il titolo Unicredit che, con un rialzo superiore all'1,9%, chiude le contrattazioni nei pressi dei 34,85 euro. Nel breve periodo per dare seguito al trend primario al rialzo le quotazioni dovrebbero spingersi sopra la soglia dei 35 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di questi livelli dovrebbe spingere l'azione a mettere sotto pressione i proprio massimi di periodo situati sui 35,80 euro. Nel caso in cui anche tali aree dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica con possibili nuovi obiettivi prima in direzione de 37,5-38 euro e a seguire verso la soglia dei 40 euro, livelli che la banca non vede dal 2011. In questo contesto eventuali correzioni verso i minimi degli ultimi mesi in area 33,5 euro, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di quest'ultimi supporti, nei cui pressi troviamo la media mobile a 50 giorni, dovrebbero aprire la strada ad una correzione più profonda il cui primo target è posto sui 32,5 euro e successivamente verso i 31 euro. Dal punto di vista operativo una discesa sotto questi sostegni dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 30 euro ed in seguito verso i 28 euro. Nel caso in cui si realizzasse questa view, fondamentale diventerebbe la tenuta dei livelli sopra segnalati per evitare che l'azione possa andare a ricoprire il gap-up lasciato aperto lo scorso 5 febbraio nei pressi dei 26,795 euro.
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